Accade nella provincia di Agrigento, teatro, nel corso dell'estate appena trascorsa, di numerosi "sbarchi fantasma" di clandestini provenienti per lo più dalle coste tunisine o magrebine. É nella meravigliosa spiaggia di Torre Salsa, riserva naturale, tanto incontaminata quanto appartata, nascosta dietro alle montagne di Siculiana a circa 30 km ad ovest di Agrigento, che si concentra l’attenzione degli investigatori agrigentini che tentano di venire a capo di un misterioso giallo. In questo scenario infatti, nel tratto di costa fra Siculiana Marina e Torre Salsa, a metà agosto é stata intercettata da due motovedette della Guardia costiera una piccola imbarcazione di 11 metri con a bordo immigrati, riuscita ad allontanarsi grazie a pericolose manovre e ad impedirne l’affiancamento nonostante un inseguimento.

Giunti a pochi metri dalla costa, i migranti a bordo, si presume circa un centinaio, in oltre la metà sono riusciti a dileguarsi. Sulla spiaggia, a pochi metri dal peschereccio, tra i vari indumenti ritrovati anche una felpa con raffigurata la Tour Eiffel capovolta e la scritta "Haters Paris".

Si sarà trattato di un puro caso, oppure esiste concreta la paura che a casa nostra, attraverso queste imbarcazioni di fortuna, approdino jihadisti o militanti di gruppi radicali?

Di certo cresce l'attenzione da parte degli inquirenti su questo nuovo fenomeno degli sbarchi fantasma. In un’intervista a La Repubblica rilasciata qualche giorno dopo l'accaduto, il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha dichiarato: “Non è possibile escludere la presenza di terroristi internazionali.

Nel gruppo sicuramente c'è qualcuno che per vari motivi non vuole farsi identificare: chi ha problemi con la giustizia nel paese di provenienza, chi ha un ruolo nei conflitti o chi è stato già espulso dall'Italia”. Certo la minacciosa felpa ritrovata, se non fosse una semplice coincidenza, potrebbe essere invece la testimonianza che nei porti del paese africano diventati nuovi veri e propri hub dell’immigrazione vi possa essere la presenza di simpatizzanti della causa islamista.

Non va dimenticato che la Tunisia è la nazione che annovera tra i suoi cittadini la maggiore presenza di foreign fighters e che, cavalcando l'onda della debolezza delle istituzioni della vicina Libia, vede operare al suo interno numerosi gruppi jihadisti.

Questo "nuovo" fenomeno degli sbarchi fantasma, appare diverso e non correlabile alla diminuzione degli sbarchi di chi prova ad attraversare il Mediterraneo partendo dalla Libia, dato che ad arrivare nell’agrigentino sono soprattutto gommoni o barconi di piccole dimensioni che arrivano direttamente in spiaggia eludendo controlli e trafile e non più invece grandi imbarcazioni con centinaia di fuggitivi come accadeva con la primavera araba fino al 2011.

Inoltre questi sbarchi nell'agrigentino, secondo i dati inerenti l’identità di chi è stato fermato tra le campagne siculianesi, circa una quarantina, hanno quasi sempre origine tunisina o magrebina e non del Sahel. Non emergerebbero quindi indizi tali da poter rendere l’apertura della rotta tunisina diretta conseguenza della chiusura di quella libica. Tuttavia, pur apparendo attenuata la pressione proveniente dalle centinaia e centinaia di migranti trasportati sulle nostre coste dalle navi ONG, il fenomeno non sembra affatto essersi arrestato, lo dimostrano i barconi abbandonati a riva e le tante segnalazioni di migranti in fuga nelle campagne agrigentine. Quello di torre salsa non é infatti un caso isolato, a giugno, presso la spiaggia di contrada Drasi all’interno del territorio comunale di Agrigento, un altro caso simile così come pure sulla riva di Porto Empedocle, dove si scorge un altro peschereccio posto sotto sequestro perché mezzo di approdo di fortuna di altri immigrati.

Pur se non certificato, cresce dunque il pericolo di infiltrazioni terroristiche nella nostra terra che non deve essere sottovalutato così come pure, in generale, non va sottovalutata ma rafforzata la sicurezza delle coste siciliane, per il bene non solo dei siciliani ma nell'ottica di protezione di tutto il paese.