Alle 12,00 di questa mattina il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è recato alla Sinagoga di Roma per esprimere la propria solidarietà e quella del club biancoceleste alla comunità ebraica. Ad accompagnare Lotito c’erano Wallace e Felipe Anderson, calciatori brasiliani in forza alla Lazio, e numerosi dirigenti della società. Il presidente Lotito e la delegazione biancolceleste hanno deposto due corone di fiori nel tempio ebraico. Ad accendere la polemica erano state le scritte antisemite trovate allo stadio Olimpico e le immagini photoshoppate di Anna Frank che la ritraevano con la maglia della Roma. rinvenute nell'impianto sportivo.

Lotito: no al razzismo e xenofobia

Con l’impeto che lo contraddistingue, il presidente Claudio Lotito, alla fine della cerimonia, ha parlato con i giornalisti intervenuti. Il primo tifoso laziale chiarisce subito la sua posizione e quella della società condannando il gesto xenofobo e antisemita avvenuto domenica sera allo stadio Olimpico di Roma durante l’incontro tra Lazio e Cagliari. “Oggi siamo qui per dissociarci da ogni forma di razzismo e ogni gesto xenofobo”, ci tiene a sottolineare il presidente biancoceleste. “La società è sempre stata in campo per reprimere questi atteggiamenti, la maggioranza della tifoseria laziale condivide questa nostra posizione, infatti c’è già un progetto in corso, manderemo 200 tifosi ogni anno ad Auschwitz per fargli capire cosa stiamo facendo qui oggi”.

La comunità ebraica diserta l’iniziativa di Lotito

“Purtroppo non è presente la comunità ebraica”, fa notare il presidente della SS Lazio, infatti all’arrivo in Sinagoga di Lotito e del suo seguito c’era ad aspettarlo solo il segretario generale della comunità ebraica di Roma, era stato già ribadito dai vertici della stessa che non era pervenuta nessuna comunicazione ufficiale della visita di Claudio Lotito e della squadra biancoceleste.

Assente anche la presidente Ruth Drugello che lunedì aveva chiesto a tutti di condannare il gesto e diceva a Lotito: “Adesso condanni il gesto”. Ai microfoni dei giornalisti era intervenuto anche il portavoce della SS Lazio Arturo Diaconale: “Avevamo smentito la possibilità di annullamento dell’iniziativa questa mattina, non essere qui oggi ci esporrebbe a accuse e giudizi ingiusti”, ha aggiunto.

“Promuoviamo sempre iniziative verso le frange della tifoseria più ostinata”.

Gesto condannato da tutti

Su questo episodio si sono espressi in molti, sui social la notizie e le immagini dalle foto di Anna Frank sono rimbalzate da un gruppo all’altro, condannati anche da chi la pensa politicamente come gli artefici di questa stupida iniziativa. Ovviamente non poteva mancare l’intervento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella:E’ disumano utilizzare l’immagine di Anna Frank per insultare o minacciare qualcuno”. Alle parole del presidente della Repubblica fanno eco quelle di Marco Minniti che in una nota fa sapere che “c’è impegno totale delle forze dell’ordine per individuare i responsabili di questo ignobile gesto”.