Domenica scorsa, 22 ottobre, durante il posticipo serale del campionato di calcio di Serie A, disputato da Lazio e Cagliari allo stadio Olimpico di Roma, sono apparsi in curva Sud (tradizionale ‘casa’ dei tifosi della AS Roma) una decina di adesivi raffiguranti l’immagine di Anna Frank. Non è la prima volta che la giovane ebrea, deportata da Amsterdam nei campi di sterminio nazisti e divenuta uno dei simboli dell’Olocausto, diventa suo mal grado obiettivo di attacchi antisemiti. Gli ultras della SS Lazio (solo pochi elementi) non hanno fatto che replicare una provocazione già messa in atto nel 2013.

Sull’accaduto indaga la Digos, ma la reazione in massa di politici e Comunità ebraica ha trasformato in un caso mediatico quello che sarebbe potuto passare tranquillamente sotto silenzio come il gesto di pochi ignoranti che non sanno neanche di cosa parlano. Tra i più attivi nell’alzare il polverone mediatico, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e, soprattutto, il segretario Pd, Matteo Renzi, che propone alle squadre di Serie A di scendere in campo domani con la Stella di David appuntata sulle maglie al posto dello sponsor. Controcorrente, almeno in parte, il sindaco di Amatrice sergio pirozzi che difende il mondo degli ultras.

Lotito costretto a rendere omaggio alla sinagoga di Roma

Intanto, per cercare di placare la bufera che si è scatenata sulla Lazio per colpa della figurina di Anna Frank (ora rischia punizioni esemplari come disputa di match a porte chiuse, squalifica del campo o, addirittura, penalizzazioni in classifica), il portavoce della società biancoceleste ha annunciato ufficialmente la visita di una delegazione laziale, con in testa il presidente Claudio Lotito, alla sinagoga di Roma.

Questa mattina Lotito ha deposto una corona di fiori nel Tempio situato nel ghetto ebraico.

La proposta di Renzi: Stella di David sulle maglie

Dal turbine di dichiarazioni di condanna dell’antisemitismo degli Irriducibili (il più ‘duro’ e famoso dei gruppi ultras laziali), emerge sicuramente quella avanzata da Matteo Renzi questa mattina su Facebook.

“Se io fossi il presidente di una squadra di calcio - posta il segretario Pd - domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perché quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi”.

Pirozzi: ‘Piccola minoranza non può gettare fango sul grande cuore ultrà’

Di tutt’altro tenore rispetto alla proposta ‘populista’ di Renzi, è la reazione del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Il primo cittadino amatriciano, pur condannando senza esitazioni il gesto di chi ha deciso di attaccare gli adesivi di Anna Frank in curva Sud, ha affermato che “una piccola minoranza non può gettare fango sul grande cuore degli ultrà”. Pirozzi, che è anche allenatore di calcio, ricorda che per la martoriata Amatrice “gli ultrà di tutta Italia hanno fatto cose straordinarie”.

Ma i mass media e la politica, questa l’accusa di Pirozzi, tendono sempre a “far vedere gli scemi, a non mettere in risalto il cuore di queste persone che sono venute qui a scavare nelle macerie, hanno portato solidarietà alle persone”.