Tante treccine a incorniciarle il volto, un sorriso dolce e contagioso, l'amore per lo studio che le era valso un premio: i suoi compagni di classe la ricorderanno sempre così. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime in seguito al trauma cranico e ai danni cerebrali riportati. Era stata operata d'urgenza, e i medici avevano tentato l'impossibile per salvarla.
Ma dopo tre giorni di agonia, purtroppo non c'è stato più niente da fare: Stacey Oledibe, 14enne investita a Vimercate (monza), è morta ieri sera all'ospedale Niguarda di Milano.
Poco dopo le 8 di sabato scorso, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali per andare a scuola, l'adolescente era stata travolta da una Opel Agila guidata da una compagna più grande. Entrambe, di lì a poco, avrebbero dovuto trovarsi sui banchi dell'istituto Omnicomprensivo di Vimercate che oggi è in lutto.
Morire a 14 anni attraversando sulle strisce pedonali
Aveva lo zaino in spalla e l'entusiasmo di andare a scuola, Stacey, sabato mattina, quando, in maniera diligente, stava attraversando sulle strisce pedonali di via Galbussera per essere in classe in orario. Origini nigeriane, ma nata in Italia come pure i suoi due fratelli, la giovane frequentava con profitto il primo anno del liceo Banfi presso l'istituto Omnicomprensivo di Vimercate, lo stesso al quale era iscritta la sua investitrice.
Probabilmente la ragazzina non è riuscita nemmeno ad accorgersi di quanto le stesse per accadere: in un istante è stata travolta dall'Opel Agila blu che l'ha sbalzata sull'asfalto a 13 metri di distanza. Un'ambulanza del 118 era accorsa in codice rosso per soccorrerla, ma le sue condizioni erano apparse subito gravissime, a causa del forte trauma cranico e dei politraumi riportati nel terribile impatto.
Stacey era entrata in coma, e la sua attività cerebrale è cessata ieri mattina. Dopo le sei ore di osservazione previste dalla legge, è stato comunicato il decesso da parte della direzione dell'ospedale Niguarda di Milano. La giovane lascia i genitori e due fratelli. Sgomento nella scuola, tra compagni e professori. La 14enne aveva vinto un premio che le era stato conferito dal Comune brianzolo per i suoi meriti scolastici.
Era una studentessa modello.
La pirata della strada era andata comunque a scuola
Chi ha investito e ucciso Stacey è una compagna di scuola appena più grande di lei, una 19enne di Brugherio, anche lei studentessa presso l'istituto Omnicomprensivo di Vimercate. La maggiorenne, dopo aver falciato la giovane, prima si è fermata poco più avanti, scendendo dall'auto con il telefono in mano, poi, resasi conto della gravità dell'accaduto, ha lasciato a terra Stacey agonizzante ed è scappata. I sensi di colpa hanno avuto il sopravvento solo più tardi. D'altra parte, con una vettura ampiamente riconoscibile a distanza a causa delle ammaccature e del parabrezza sfondato nella parte di destra, non sarebbe potuta andare molto lontano.
Recatasi a scuola, dopo circa un'ora e mezza, in lacrime, ha confessato prima ad un'amica, poi ad una docente, quello che aveva fatto.
Testimone chiave
Una persona proveniente dall'altro senso di marcia ha assistito al tragico incidente. L'uomo si era fermato per far attraversare l'adolescente sulle strisce pedonali. Alla polizia locale del Comune brianzolo che ha effettuato i rilievi e ha svolto le indagini, il testimone ha indicato modello e colore dell'auto. Non è stato difficile trovare, di lì a poco, l'Opel incidentata nel parcheggio della scuola. La macchina è stata sequestrata e portata al comando di polizia locale. All'arrivo degli agenti, la 19enne è andata loro incontro accompagnata dal preside.
La ragazza è stata denunciata per lesioni colpose e omissione di soccorso. Ma ora, dopo la morte della piccola Stacey, la sua situazione si è ulteriormente aggravata: su di lei pende l'accusa di omicidio stradale.