Finisce nel peggiore dei modi l'escursione di ieri, martedì 4 ottobre, per una famiglia di nazionalità tedesca, in vacanza in Alto Adige nei pressi di Maranza (Val Pusteria). Durante la camminata verso il Monte Cuzzo il figlio, di soli 8 anni, è precipitato per oltre 200 metri. Nonostante l'intervento immediato dei soccorritori, per il bambino non c'è stata nulla da fare.
Bambino cade per 200 metri e muore: i fatti
Come riferisce il quotidiano locale "Alto Adige", la famiglia composta da padre, madre e tre figli si è avviata, poco dopo la colazione, in direzione del Monte Cuzzo a 2510 metri di altitudine.
Quella che doveva essere una tranquilla giornata familiare in mezzo alla natura si è trasformata, in poco tempo, in una terribile tragedia. Il tratto in questione è considerato di media difficoltà e la famiglia aveva appena superato la parte del percorso considerata più difficoltosa. Improvvisamente, durante il cammino, uno dei figli della coppia, di appena 8 anni, è inciampato precipitando nel vuoto per oltre 200 metri. Il bambino, di cui ancora non si conosce il nome, avendo sbattuto la testa più volte, è morto sul colpo. I genitori, sbigottiti, non hanno potuto fare nulla.
Inutili i soccorsi
Immediatamente il padre, dopo essersi reso conto che il figlio era improvvisamente caduto, ha chiamato il 118 e, nel frattempo, ha provato a soccorrere il piccolo.
Nonostante l'intervento tempestivo dell'elicottero sul luogo della tragedia, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del bambino. Il corpo esanime del piccolo è stato quindi recuperato e portato a valle. Questa tragica morte si aggiunge alle numerose di quest'estate avvenute sulle montagne italiane.
Estate da dimenticare per i soccorritori altoatesini
Termina nel peggiore dei modi la stagione estiva per i soccorritori altoatesini che, proprio a fine agosto, lamentavano l'aumento di escursionisti inesperti. Sono centinaia e centinaia le chiamate ricevute dai soccorritori alpini in questa torrida estate e non tutte, come nel caso sopra indicato, per eventi drammatici o motivi di seria gravità.
Sono stati riportati, dai soccorritori, numerosi esempi di chiamate inappropriate al 118: dalla signora con i tacchi a spillo sulla cima del Seceda (Val Gardena), ad escursionisti che chiedevano che gli venissero portati degli ombrelli per la pioggia o vestiti per il troppo freddo.