Una vicenda torbida, uno stupro terrificante. Sono stati arrestati e sottoposti a misure cautelari nella mattinata del 5 ottobre, dalla compagnia dei Carabinieri di Bagnoli, tre giovani con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. I sospettati avrebbero violentato, nel maggio scorso, una 15enne a Marechiaro, località balneare di Napoli. I minorenni sono stati identificati anche grazie al monitoraggio, da parte dei militari, dei social network come Facebook.
La vicenda
L'aggressione della giovane da parte del branco è avvenuta lo scorso maggio, in località Marechiaro.
La ragazzina era stata invitata dai tre minorenni a ripararsi dal caldo vicino agli scogli. L'adolescente si era fidata e li aveva seguiti. Due di loro l'hanno subito molestata pesantemente, mentre il terzo l'ha costretta ad un rapporto sessuale non consensuale. La 15enne, in un primo momento impaurita, aveva pensato di nascondere l'accaduto per la vergogna. Poi, grazie all'aiuto di un'amica, ha trovato la forza per denunciare i suoi aguzzini. Con l'aiuto dei genitori è stata ricoverata in ospedale, dove i medici hanno avviato le procedure per i casi di violenza sessuale.
I risultati delle indagini
Le indagini sono partite grazie al racconto dettagliato della vittima. I militari hanno svolto un brillante lavoro di attività investigativa sotto la direzione della Procura della Repubblica sezione tribunale dei minorenni del capoluogo campano.
L'identificazione dei presunti colpevoli ha consentito l'acquisizione di elementi di riscontro molto importanti che hanno anche delineato il ruolo di ognuno dei ragazzi nella vicenda. Di fondamentale importanza è risultato il monitoraggio dei social network.
La vittima ha riconosciuto i tre stupratori tramite i loro profili Facebook.
Infatti, subito dopo la violenza, due dei tre molestatori avevano parlato della vicenda via web. Sorvegliando le chat, gli investigatori sono stati in grado di isolare coloro i quali discutevano dello stupro. Molto importante per la conclusione delle indagini - durate quattro mesi - è stato anche il supporto fornito dagli esiti delle analisi sui campioni biologici esaminati in ospedale.
I tre minorenni su cui sono emerse prove fortemente indiziarie, che già nel mese di luglio erano stati raggiunti da avvisi di garanzia, sono stati assicurati alla giustizia. Il magistrato incaricato ha predisposto per loro il fermo e misure cautelari. Altri tre violentatori, dunque, sono stati presi quasi "con le mani nel sacco".