A quanto pare le novità per il prossimo anno, riguardo le Pensioni, non sono confortanti. Lo stop dell’Ape preoccupa i sindacati e gli stessi lavoratori che potevano effettuare la domanda. Un taglio inatteso che ha lasciato senza parole i sindacati.
Cosa succede?
Secondo la Cgil e la Cisl, questa manovra è stata decisa dal Governo esclusivamente per far decollare la Quota 100 e 41 il prossimo anno. Nel dettaglio occorre comprendere di cosa si tratta.
La Quota 100 dona la possibilità ad alcuni lavoratori di poter usufruire di una pensione anticipata rispettando determinati requisiti.
La domanda può essere inoltrata se si ha un’età di 64 anni sommata ad anni di contributi versati.
Per la richiesta della quota 41, al contrario, offre la possibilità di avere la pensione anticipata senza vincoli anagrafici, ma con la richiesta di 41 anni e 5 mesi di contributi versati.
Infine, nella Legge di Bilancio per il 2019, c’è in progetto l’opzione donna che aiuta, le lavoratrici, ad andare in pensione a 58 anni con 35 anni di contributi versati.
Una manovra che costerebbe milioni di euro agli italiani, ma per riuscire a far decollare il progetto il Governo M5S-Lega si dove fermare l’Ape sociale. Tutto questo porta molti lavoratori in difficoltà a non poter accedere alla pensione anticipata.
Le problematiche della Quota 100 e 41
I sindacati, in modo particolare la Cgil, sono preoccupati per le risorse economiche necessarie. Infatti, per far partire la Quota 100 e 41, si andrebbero ad aumentare le tasse e le accise. Un ennesimo attacco ai risparmi dei cittadini e una spesa di oltre 300 euro sulle famiglie italiane.
Il programma 'Ape sociale' è partito da qualche anno ed ha avuto un discreto successo, senza appesantire il debito pubblico. Se, nella prossima legge di Bilancio, si darà luogo a questa manovra ci saranno molti lavoratori che verranno abbandonati e in difficoltà.
I sindacati
La risposta dei sindacati è stata quella di riuscire a trovare un accordo con il prossimo Governo.
La loro proposta è quella di abbassare l’età pensionabile a 62 anni con 40 anni di contributi versati. In questo modo, secondo la CGIL e Cisl, ci sarà un’equità tra tutti i lavoratori. Tra l’altro questa soluzione non andrebbe a richiedere delle risorse economiche che non ci sono.
La risposta del Governo, attualmente, rimane la manovra della Quota 100 e 41, ma ci saranno dei nuovi incontri prima della Legge di Bilancio che ancora non è in discussione.