Quando sentiamo la gente attorno a noi lamentarsi per problemi tipo la pioggia, il ritardo a lavoro o la mancanza di tempo libero per dedicarsi ai propri hobby, forse dovremmo fargli leggere notizie come queste, perché quello che sta accadendo in Yemen è probabilmente la più grave epidemia di colera della storia recente, e gli abitanti di questo piccolo Paese asiatico devono affrontare sicuramente problemi ben più pesanti. Il racconto di Sameera agli operatori di Oxfam, organizzazione non profit che si dedica alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, non lascia nessun dubbio sulle condizioni in cui si trovi la Nazione posta all'estremità meridionale della Penisola araba.
Yemen, il racconto di Sameera non lascia dubbi
Vomito e diarrea hanno ridotto il marito di Sameera in fin di vita nel giro di pochissime settimane. Il caldo (si parla di una media di 45 gradi), la scarsa igiene e le cure poco soddisfacenti che gli hanno somministrato in ospedale, infatti, non funzionano e anzi la situazione sta peggiorando. La donna, che nel frattempo aspetta un bimbo, inizia ad avere la paura di dover vivere e crescere la creatura che presto verrà al mondo da sola, senza che questa possa mai conoscere suo padre. La testimonianza raccolta da Oxfam è solamente uno degli esempi per capire quello che sta accadendo in Yemen.
Migliaia di famiglie, infatti, a causa della gravissima epidemia di colera si stanno distruggendo.
Non si esagera se la si definisce come la più grave della storia recente. E si badi bene, si tratta di una malattia che è perfettamente curabile, in condizioni di minima assistenza sanitaria. In Europa, infatti, è praticamente debellata da decenni, mentre in Yemen da fine aprile sono già 2177 i casi sospetti e il numero di soggetti contagiati dal colera sono 862.000.
Per comprendere la gravità del fatto basta pensare che sono oltre 50.000 casi in più rispetto a quanto accaduto ad Haiti in sette anni.
I confini chiusi complicano la situazione: il colera si diffonde a macchia d'olio
Il tutto, condito da una guerra silenziosa che contribuisce a rendere il tutto sempre più complicato. Stiamo parlando praticamente di un Paese stremato che è ormai composto per la maggior parte da donne e bambini, che sono costretti a vivere costantemente con la paura non solo degli attacchi di guerra, ma anche di quelli di colera.
A complicare ancor di più le cose è arrivata la settimana scorsa la chiusura temporanea dei confini del paese e, di conseguenza, anche gli aiuti che fino a poco tempo fa riuscivano ad arrivare con relativa facilità, adesso devono fare i conti con un altro ostacolo piuttosto rilevante. E questo mentre la più grave epidemia di colera si espande a macchia d'olio. Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie riguardanti l'Italia e il mondo, potete cliccare sul tasto "Segui" posto in alto, accanto al nome dell'autore di questo articolo.