Sono 23 le persone indagate per la morte delle 29 vittime morte all'interno dell'Hotel di rigopiano; un'ora prima della tragedia, il dirigente del servizio di viabilità aveva anche detto al funzionario di invitare il direttore dell'Hotel a calmarsi.

Morti a causa della slavina

18 gennaio 2016, tre scosse di livello di magnitudo 3 e l'Hotel della provincia di Pescara viene travolto in pochissimo tempo da una slavina. Quella tragedia poteva essere evitata? Gli inquirenti stanno proprio indagando su questo ed hanno esaminato attentamente tutte le telefonate precedenti alla morte delle 29 persone.

Alle 09.30 del mattino il direttore dell'Hotel avvisò i servizi di viabilità che qualcosa non andava e che, a causa di una nevicata, i suoi ospiti erano rimasti bloccati nell'albergo e non potevano ripartire. Ma Paolo D'Incecco, il dirigente del servizio di viabilità, durante una telefonata avuta con un funzionario della provincia, aveva affermato: "Il direttore del Rigopiano non deve rompere il c..." e che quindi si doveva tranquillizzare perchè tanto non sarebbe successo nulla.

La conversazione è stata registrata e messa agli atti non solo per la tradegia avvenuta a Rigopiano, ma anche per un sospetto giro di appalti in Abruzzo.

Le incongruenze nella ricostruzione dei fatti

Il Prefetto Francesco Provolo all'epoca dichiarò che erano stati effettuati dei provvedimenti emergenziali già dal giorno 16 di gennaio come l'apertura della sala operativa o la convocazione della commissione operativa della viabilità; esposizioni dei fatti già smentiti per incongruenze rivelate durante le investigazioni.

Secondo lo svolgimento reale dei fatti, il centro di controllo per la viabilità sarebbe stato attivato solo dopo le ore 12.00 del 18 gennaio; un ritardo che è costato la vita di 29 persone.

Tra le telefonate intercettate anche quella con il Presidente della Provincia, Antonio di Marco, che si sarebbe arrabbiato con D'Incecco, urlando al collega che proprio in quel momento delle persone sarebbero potute morire.

Il Prefetto si oppose alla richiesta di aiuti emergenziali, è quanto emerse da una dichiarazione di D'Incecco durante una telefonata: "Il prefetto ha detto di no!"; secondo quanto registrato agli atti, la turbina che avrebbe dovuto sgomberare dalla neve le strade che collegavano l'Hotel sarebbe stata inviata in un altro punto della città e questo avrebbe contribuito alla strage avvenuta nel 2016.