Una furibonda contesa per il possesso di una storica villa, ha fatto perdere la testa a uno che avrebbe dovuto curare quella degli altri. Marco Alberto Casonato, 63 anni, noto psichiatra, criminologo e docente universitario, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver intenzionalmente ucciso il fratello, Piero Alessandro Casonato, 59 anni, anche lui medico, investendolo con l'auto. Al centro della feroce controversia tra i due marchesi blasonati, culminata nel fratricidio, la proprietà della sfarzosa e bellissima, quanto disabitata e abbandonata da anni, villa Massoni a Massa Carrara, di cui Marco era diventato il custode giudiziario.

La lite e l'omicidio

Ieri pomeriggio tra i due fratelli c'è stato l'ennesimo litigio. Marco Alberto Casonato aveva commissionato a una ditta dei lavori di messa in sicurezza della villa, con tanto di pernottamento degli operai. Il fratello Piero, era contrario: non avrebbe voluto che fosse aperto alcun cantiere, voleva vendere il monumento che era stato anche dimora della sorella di Napoleone Bonaparte ed era diventato un gigantesco problema. E ieri, al culmine di una discussione violenta, lo psichiatra, molto noto a Milano sia come docente universitario che come perito del tribunale, ha preso la sua auto e investito suo fratello, pare addirittura passando sopra il corpo più volte e ponendo fine ad anni di dissidi.

Subito dopo, si è allontanato con l'auto, per poi consegnarsi ai carabinieri nei pressi di un distributore di carburante sulla via Aurelia ed essere interrogato in caserma. Per il procuratore della Repubblica di Massa Carrara, Aldo Giubilaro, ormai è chiara la dinamica dei fatti.

Un precedente diverbio

Sulla gestione della villa c'erano stati sempre attriti.

Lo scorso 15 ottobre, lo psichiatra aveva invitato giornalisti ed esponenti di Forza Nuova a fare una visita senza prima avere il consenso del fratello Piero. E proprio l'arrivo della vittima, aveva interrotto l'iniziativa. Per evitare che la tensione tra i due fratelli portasse a gravi conseguenze, si era mobilitato un dispiegamento di forze dell'ordine: polizia, carabinieri, agenti della Digos.

Per una strana circostanza, in quell'occasione, la vittima aveva azionato la marcia indietro del suo fuoristrada rischiando di investire alcuni militanti di estrema destra. I fratelli erano finiti in Questura ed erano stati interrogati. La proprietà è stata posta sotto sequestro dalla Procura. L'ucciso era stato condannato anni fa per possesso abusivo di una mitraglietta, 3 pistole, divise militari, migliaia di munizioni e anche 2 parrucche.

Processo a carico dei 2 fratelli

La villa era già stata sottoposta a sequestro nel giugno 2015. Entrambi i fratelli erano stati rinviati a giudizio per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico, artistico e nazionale perché la proprietà da anni era in stato di abbandono e degrado.

Il processo era iniziato lo scorso 4 ottobre: il tribunale aveva affidato la custodia allo psichiatra. La proprietà, che un tempo era appartenuta alla potentissima famiglia dei Cybo Malaspina, era stata acquistata negli anni Venti dagli antenati marchesi dei fratelli. I cittadini meno giovani di Massa ricordano tante estati trascorse tra i giardini in quel posto di rara bellezza: un'altra epoca, dagli anni Settanta in poi, quando, col permesso dei proprietari, vi si svolgevano feste dell'Unità. Più sindaci di Massa hanno cercato di arrivare a un accordo con i fratelli per restituirla alla pubblica fruizione, ma senza riuscirci: sarebbe stato proibitivo per qualsiasi amministrazione pubblica sostenere costi del genere. Ed ora, oltre alla malora, l'epilogo di sangue.