Due gemelli omozigoti, praticamente identici ed una rapina. Questa la storia di cronaca che arriva da Torino. I fatti sono avvenuti lo scorso 29 dicembre ma solo adesso balzano sulle pagine dei giornali, in quanto non si riesce proprio ad indicare il colpevole dell'atto. E, per questo motivo, il PM Andrea Paladino ha dovuto mandare avanti la richiesta di archiviazione del fascicolo.

Il fatto

Era il 29 dicembre 2016. Ci troviamo in un fast food di corso Vittorio Emanuele, a Torino. Avviene una rapina banale che sicuramente, se non avesse avuto questo particolare epilogo, sarebbe finita presto nel dimenticatoio.

Un uomo viene rapinato all'interno del locale. Gli viene sottratto il portafogli, che conteneva circa duecento euro, oltre ai documenti personali. Gli addetti del locale erano stati in grado, avendo assistito alla scena, di riconoscere il rapinatore e di fornire non solo la targa dell'auto su cui era scappato, ma anche una descrizione fisica piuttosto precisa del delinquente.

Sembrava, quindi, un caso dalla semplice risoluzione. Ma quando gli inquirenti sono giunti, tramite il numero di targa, all'identità del 27enne proprietario dell'auto, hanno anche scoperto che quest'ultimo aveva un fratello gemello, praticamente identico a lui.

Impossibile distinguerli

Vari i tentativi di far giustizia, cercando di capire quale dei due uomini fosse il vero responsabile della rapina.

Ma le cameriere e gli addetti ai lavori del fast food, che avevano fornito l'identikit del presunto rapinatore, non sono riusciti a distinguere i due gemelli l'uno dall'altro. I due, come riferito anche dalle pagine del quotidiano Repubblica (Torino) si erano presentati insieme nel locale qualche ora dopo, lasciando di stucco tutti: “Credevamo di vederci doppio”, hanno detto le cameriere.

Il rapinatore era stato identificato facilmente anche perché cliente abituale del locale, ma nessuno era al corrente che avesse un fratello gemello e pertanto, alla vista dei due, sono rimasti tutti basiti e nessuno è riuscito a riconoscere chi aveva commesso il furto.

Il PM chiede l'archiviazione

Da qui la decisione di oggi del PM di chiedere l'archiviazione, in quanto impossibilitato a procedere.

Un circolo vizioso col quale si sarebbe rischiato di penalizzare un innocente e lasciare che il colpevole la facesse franca. Certo, in questo caso si trattava di una rapina di "soli" duecento euro e nessuno è rimasto ferito o ucciso. Ma cosa sarebbe accaduto se il reato commesso fosse stato di stampo più violento?

Bisogna solo sperare che questa richiesta di archiviazione da parte del PM Paladino non crei un precedente per i reati commessi da fratelli gemelli.