Don Antonio Riboldi si è spento all'età di 94 anni nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 2017 a Stresa. Era Monsignore, vescovo di Acerra (NA) ma da tutti era conosciuto come Don Antonio. E' stata una figura importante per i fedeli soprattutto nel 68 quando si fece voce dei terremotati che vivevano al freddo nelle baracche in Sicilia, nel Belice. Ma soprattutto lo ricordiamo perché è stato il primo padre anti camorra, si attivò così tanto nella lotta contro la criminalità che viveva sotto scorta.

Chi è stato Monsignore Antonio Riboldi

Antonio Riboldi nasce da una famiglia umile il 16 gennaio 1923 a Tregasio.

Diventò sacerdote dei Rosminiani nel 1951 e pochi anni dopò si trovò nella valle del Belice dove ha dovuto affrontare lo stato di emergenza a causa di un terremoto che colpì la terra trapanese nel 1968. Proprio in questa occasione inizia insieme con altri parroci la lotta contro la criminalità organizzata. Si oppone alla mafia e lotta anche per dar voce alle richieste dei suoi concittadini. Nel 1978 il papa Paolo VI lo nominò vescovo della diocesi di Acerra (NA). E fu proprio in questa terra che la sua figura di padre anti criminalità viene fuori e si concretizza.

Il suo incontro con Raffaele Cutolo

Oggi sentiamo sacerdoti che esortano a combattere e ad opporsi alla criminalità ma Don Antonio Riboldi è stato il primo.

Dopo esser stato nominato vescovo della Diocesi di Acerra, inizia una battaglia contro l'omertà, la paura di parlare che c'era e purtroppo c'è ancora oggi. Il suo operato ha dato dei grandi frutti perchè da lì a poco si sono avuti pentimenti da parte dei criminali e da parte di questi collaborazioni con la giustizia. La personalità di Don Antonio Riboldi colpì anche il boss Raffaele Cutolo, che volle incontrarlo più volte mentre era in carcere per potersi confessare.

Il sacerdote organizzò quella che è oggi è diventata una marcia storica di giovani verso la città di Ottaviano , città di Cutolo. Non solo Cutolo però è stato l'unico criminale ad incontrale Don Antonio ma diversi criminali delle carceri italiane. Insomma Don Antonio sarà ricordato per sempre per il suo operato, soprattutto dai cittadini di Acerra.

Non è una casualità il fatto che i funerali si celebrino proprio nella cattedrale di Acerra, città della provincia di Napoli dove Don Antonio Riboldi è stato vescovo emerito dal 1978 al 2000. Perdiamo sicuramente una persona importante che si è sempre distinta per le sue opere buone, è stato la voce dei poveri, dei terremotati ma soprattutto ha dato coraggio a tanta gente che quel coraggio come il suo non l'ha mai avuto per opporsi alla criminalità.