All'ultimo test missilistico effettuato dal regime nordcoreano, gli Stati Uniti hanno risposto con una mastodontica esercitazione militare che vede coinvolte le forze aeree a stelle e strisce e quelle della Corea del Sud. Il grande stallo continua e la situazione non è diversa rispetto a qualche mese addietro, quando Pyongyang aveva intensificato i lanci e Washington rispondeva mostrando i propri muscoli. L'elemento nuovo ed inquietante è però l'ultimo vettore sperimentato dalle forze armate della Corea del Nord. Secondo gli esperti (e secondo la propaganda del regime) il missile Hwasong-15 ha una gittata di circa 13.000 km e pertanto Washington, che dista dalla penisola coreana 11.000 km, sarebbe nel mirino di Kim Jong-un.
Così gli analisti militari della prestigiosa rivista National Interest invitano il Pentagono a non sottovalutare la minaccia, perché secondo il loro parere lo Hwasong-15 potrebbe essere in grado di colpire qualunque punto del territorio statunitense, mantenendo la propria traiettoria e, soprattutto, può essere armato con una testata nucleare leggera.
Previsione catastrofica
Gli specialisti hanno esaminato la possibilità che un'arma del genere colpisca il centro di Washington facendo esplodere un ordigno da 250 chilotoni. Il risultato sarebbe la morte immediata di oltre 400 mila persone mentre oltre mezzo milione rimarebbero ferite. L'onda d'urto e le successive radiazioni finirebbero per uccidere dal 50 al 90 per cento della popolazione che vive in periferia, buona parte della capitale statunitense verrebbe comunque rasa al suolo.
Dopo aver elaborato un'ipotesi abbastanza estrema, National Interest precisa che, in base a quanto hanno sempre dichiarato da Pyongyang, non ci sarebbe l'intenzione di un attacco preventivo nei confronti degli Stati Uniti. Gli esperti in tal senso sono concordi nel considerare lo sviluppo del programma nucleare nordcoreano come un deterrente nei confronti di Washington, per dissuadere il presidente Donald Trump da possibii azioni miitari per rovesciare il regime.
Facendo un rapido excursus sulla crisi coreana, viene citata nel contempo l'ipotesi del 'doppio congelamento' che era stata avanzata qualche mese addietro da Cina e Russia. La proposta di stemperare la tensione era indirizzata tanto a Pyongyang quanto a Washington, nel primo caso fermando i test nucleari e missilitici, nel secondo di allentare la pressione militare attorno alla penisola coreana.
L'ambasciatrice americana all'ONU, Nikki Haley, aveva definito questa proposta "un vero insulto". Altrettanto netta la controreplica cinese: "Non ci sarà una guerra in Corea perché noi lo impediremo".
Parere contrastante
Ci sono comunque pareri decisamente discordanti rispetto a quello degli esperti di National Interest, relativi all'effettiva possibilità di far arrivare un missile, sia pure tecnologicamente avanzato come lo Hwasong-15, fino a Washington. Secondo il fisico David Wright, condirettore della Union of Concerned Scientists, "non esiste alcuna conferma che il nuovo vettore testato dalla Corea del Nord possa raggiungere la totalità del territorio americano. Non siamo in grado di sapere il peso del carico trasportato nel corso del'ultimo test, probabile che portasse una finta testata da guerra ultraleggera alla luce dell'aumento di gittata.
Una testata nucleare però è molto più pesante, dunque reputo difficile che possa essere trasportata per una gittata così lunga". In base all'analisi del sito 38North, specializzato in questioni nordcoreane, l'unica differenza tra il nuovo vettore e lo Hwasong-14 testato la scorsa estate sta nel secondo stadio. Quest'ultimo aveva due motori che nella nuova versione sarebbero passati a quattro. In entrambi i casi si tratta dell'evoluzione dei reattori sovietici R-27. Ad ogni modo questo elemento spiegherebbe l'aumento della gittata che, per forza di cose, sarebbe minore nel caso in cui fosse trasportata una testata nucleare. Difficile in tal senso che la Corea del Nord possieda testate dal peso inferiore ai 100 kg: secondo gli analisti di 38North il carico di un missile, dato dalla somma del peso dell'ordigno più il veicolo di rientro (in quest'ultimo caso permangono tutti i dubbi su quanto il veicolo di rientro a disposizione del regime possa essere tecnologicamente avanzato da permettere la detonazione della bomba) sarebbe intorno ai 500 kg e permetterebbe una gittata massima di 8.500 km. Per giungere fino alla costa occidentale statunitense, pertanto, dovrebbe pesare almeno 150 kg in meno.