Non c’è pace per il presepe. Uno dei simboli tradizionali del Natale da anni è oggetto di numerosi attacchi e polemiche, specialmente da parte di chi lo vorrebbe abolire da certi luoghi pubblici come le scuole, in nome di un rispetto per le altre culture e religioni. Ma non basta: a volte la decisione di reinterpretare la classica rappresentazione della mangiatoia col bue e l’asinello, attualizzandola ai tempi nostri, è criticata dai più tradizionalisti, che non vedono di buon occhio nessuna modifica. È quello che è accaduto a Castenaso, un comune della città metropolitana di Bologna, dove quest’anno nell’allestimento del presepe artistico in legno in piazza Zapelloni l’amministrazione ha voluto richiamare l’attenzione sul tema, molto sentito, dei migranti.
Un insolito presepe
Così, al posto della mangiatoia, quest’anno la scena della natività è ospitata su un insolito gommone, collocato su un telo azzurro che vuol simboleggiare il mare. Ad attribuirsi la paternità di questa originale rappresentazione è lo stesso sindaco del paese, Stefano Sermenghi. “Sono ormai quindici anni che allestiamo un presepe all’aperto – si giustifica il primo cittadino – stavolta abbiamo voluto puntare i riflettori sul tema dell’accoglienza nei confronti di chi arriva in Italia”. In una intervista radiofonica a Trc Bologna il sindaco ha aggiunto che quel gommone ha un duplice significato, rappresentando un segnale di apertura verso gli altri, ma anche una richiesta di rispetto delle tradizioni locali da parte di chi proviene da culture diverse: “Si può fare integrazione e contemporaneamente pretendere che le nostre leggi siano osservate”.
Polemiche contro il sindaco
Naturalmente la scelta di unire un messaggio così forte di tolleranza ad un simbolo della tradizione, come il presepe, ha generato molte discussioni. Sui social si sono scatenati i critici, che hanno protestato, ricordando che l'allestimento poteva essere dedicato a temi più sentiti dalla popolazione, come la crisi che colpisce da anni artigiani e commercianti o la ricostruzione post terremoto nelle zone recentemente colpite dal sisma.
È intervenuto sulla vicenda anche monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna, intervistato da Il Resto del Carlino, esprimendosi contro l’iniziativa, in nome della tutela dell'iconografia più classica. “Ve bene fare un presepe in piazza, ma il nucleo centrale della rappresentazione deve essere rispettato alla lettera – spiega il prelato – il bambino in fasce deve essere deposto in una mangiatoia”. Tuttavia il sindaco non intende modificare nulla e anzi annuncia che questo particolare presepe sarà rappresentato anche sulle cartoline degli auguri di Natale del Comune di Castenaso.