Negli ultimi giorni l'azienda tedescaLidl è entrata nell'occhio del ciclone per una decisione assunta dai vertici che ha smosso gli animi di molte persone, sia clienti che non. Così, nello stabilimento ungherese di Csepel, alcuni attivisti hanno deciso di protestare in maniera pacifica ma efficace contro quanto disposto dai responsabili delle ultime azioni di marketing della nota catena di supermercati. Il gesto è diventato virale in rete, tanto che moltissime sono le condivisioni della foto ritraente il crocifisso impiantato dinanzi all'ingresso del negozio.

Le confezioni della Lidl con il crocifisso censurato

La censura del crocifisso apportata da una delle catene di supermercati leader in tutta Europa non è passata inosservata, dato che si è subito notato che all'interno delle immagini utilizzate sulle confezioni degli alimenti mancava un elemento costante. Nello specifico, gli osservatori più attenti hanno notato che la Lidl ha cominciato a censurare il crocifisso da tutti gli scenari che lo ritraevano: ad esempio, sulla confezione della feta, tipico formaggio di origine greca, è stata posta una fotografia ritraente la Basilica Sant'Anastasio di Santorini, alla quale però sono state prima tolte tutte le croci. Alla base della decisione operata dalla Lidl ci sarebbe il fatto che l'azienda si vuole mostrare neutrale dinanzi a tutte le religioni, evitando di escludere i credenti dall'utilizzo di particolari alimenti.

'Siamo una azienda che vuole mantenere la neutralità in tutte le religioni', ha chiarito il portavoce della Lidl.

La protesta degli attivisti: un crocifisso dinnanzi alla Lidl

La linea di pensiero assunta dalla Lidl, che porta dunque alla censura dei crocifissi di tutte le chiese ritratte sulle confezioni, ha suscitato un particolare senso di repulsione da parte di alcuni attivisti ungheresi.

Questi, non condividendo la scelta dell'azienda tedesca, hanno innalzato un crocifisso in pietra alto 3 metri davanti l'ingresso del Lidl di Csepel: una protesta del tutto pacifica, quella del XXI circondario di Budapest, ma che al momento sta avendo un riscontro a portata europea. La domanda che ci si chiede è se dunque sia corretto eliminare i riferimenti religiosi da campi che in realtà non dovrebbero essere influenzati dal credo o se bisogna rispettare le varie religioni, non occultandone i simboli.

Nel frattempo, però, anche l'Italia è stata coinvolta della decisione della Lidl di censurare i crocifissi: con qualche ritocco fatto con Photoshop, anche tutte le croci della chiesa ligure sono sparite.