Ennesimo caso di violenza sulle donne. I Carabinieri di Villaggio Mosè, in provincia di Agrigento hanno arrestato un giovane di 26 anni originario del luogo, per tentata violenza sessuale aggravata. Il ragazzo è accusato di avere minacciato frequentemente la sua ex ragazza per ottenere ancora favori sessuali da lei.
Il ricatto sessuale
La giovane coppia, lui un ragazzo di appena 26 anni, lei ancora minorenne si erano conosciuti qualche tempo fa. Da subito avevano iniziato una storia, molto romantica ma anche molto bollente, fatta di messaggini, con tanto di scambio di fotografie molto spinte di lei sullo smartphone.
Poi, l'amore e la passione tra di loro era calata e la giovane adolescente aveva deciso di lasciare il fidanzatino. Lui invece, non si rassegnava alla fine di tutta quella passione che li aveva avvinti nei mesi precedenti, e aveva cominciato a minacciare la ragazza di diffondere quelle foto intime sui social network più famosi, se lei non avesse ancora soggiaciuto ai suoi desideri carnali. In più aveva anche avvertito la giovane che avrebbe raccontato i dettagli della loro vita sessuale ai genitori di lei. Tormentava la minorenne di giorno e di notte, con telefonate ed sms ripetuti. Lo scopo del molestatore era quello di fare della ragazza una succube di lui, una sorta di bambola sessuale sempre pronta ai suoi comandi.
Esasperata dai continui ricatti, la ragazza, accompagnata dai genitori si era rivolta ai carabinieri del luogo.
La denuncia e l'arresto
Le indagini dei carabinieri della provincia agrigentina hanno permesso di accertare il comportamento persecutorio e la tentata violenza sessuale aggravata del presunto colpevole. I militari dell'arma attraverso gli interrogatori degli amici della giovane e dei parenti hanno dimostrato le cattive intenzioni dell'ex fidanzatino della vittima.
Gli inquirenti hanno anche effettuato un controllo sui cellulari dei due ragazzi coinvolti. Inoltre il presunto violentatore ha cercato inizialmente di cancellare alcuni messaggi che aveva mandato alla minorenne in una chat privata, dove la ricattava assiduamente. La giovane donna è stata già ascoltata dal pubblico ministero che ha raccolto la sua deposizione davanti ad una psicologa specializzata in casi di questo tipo.
La ragazzina ha raccontato per filo e per segno le continue minacce alle quali è stata sopposta per mesi. Il 26 enne è stato arrestato e tradotto presso il carcere di Petrusa in provincia di Agrigento a disposizione del Gip che ha convalidato la misura di custodia cautelare.