Quello tra figli e genitori è, sin dall'alba dei tempi, un rapporto piuttosto difficile, un rapporto fatto di incomprensioni, di 'musi lunghi', discussioni, talvolta di bugie (alcune di esse dette magari a fin di bene), insomma, piccole scaramucce che, indubbiamente, cadono nell'oblio. Ma, può accadere che vi siano eccezioni che confermano la regola.

Sarà la nuova società di massa, sarà l'era della digitalizzazione, sarà che i tempi moderni si contraddistinguono nettamente dai tempi in cui sono cresciuti e vissuti i nostri genitori, qualunque sia il motivo, oggigiorno anche il suddetto rapporto genitori-figli sembra essere minato alle fondamenta.

E le colonne si sgretolano quando il rispetto nei confronti di chi si è assunto la responsabilità di portare al mondo una nuova vita viene meno, quando si guarda e si interagisce con i genitori come se fossero persone altre, persone che si incontrano per strada.

A Paola, in provincia di Cosenza, un minorenne è stato arrestato dai militari della Compagnia di Paola con l'accusa di maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti della madre. Azioni messe in atto a causa delle risposte negative che la donna dava al figlio dinanzi alle sue ripetute richieste di denaro. Denaro che serviva per dedicarsi alla bella vita.

I maltrattamenti

Le forze dell'ordine hanno ricostruito la storia, accertando i ripetuti maltrattamenti, quasi all'ordine del giorno, che sembrano risalire allo scorso agosto.

Durante una discussione accesa, l'ennesima, la donna aveva minacciato il figlio di rivolgersi ai carabinieri. Una minaccia, questa, che ha fatto scattare nuovamente la violenza del minorenne, una minaccia che ha portato quel figlio minorenne ad inveire fisicamente nei confronti della madre, sequestrandola in casa prima e picchiandola a mani nude poi.

Ormai esasperata, la donna ha trovato il coraggio di confidarsi con i Carabinieri della Compagnia di Paola. Nel racconto avrebbe affermato che il figlio chiedeva soldi per dedicarsi alla 'bella vita': vestiti e divertimento erano la ruota attorno alla quale girava la sua esistenza. Gli inquirenti hanno promosso indagini e ricerche sulla famiglia e, ciò, ha permesso loro di far emergere la triste vicenda.

Siffatte drammatiche scoperte, nonché i gravi elementi d'accusa nei confronti del ragazzo hanno indotto il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro per i minorenni a disporre del provvedimento di custodia cautelare.