L'arte napoletana della pizza è entrata di diritto nella lista Unesco come "patrimonio intangibile", elevando il mestiere stesso del pizzaiolo al medesimo status. L'annuncio è arrivato tramite Twitter dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina che ha scritto: "Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo", seguito dall'intervento di Alfonso Pecoraro Scanio (ex ministro dell'agricoltura) che ha partecipato alla cerimonia svoltasi a Jeju.

La decisione dell'Unesco non ha premiato esclusivamente la preparazione e gli ingredienti chiave che caratterizzano la pizza napoletana, ma la tradizione che si cela dietro di essa.

Infatti la commissione ha spiegato che la produzione di questa pietanza comprende anche l'impiego di gestualità ed espressioni visive. La fase di lavorazione, dunque, assume anche un ruolo sociale: l'intrattenimento degli ospiti.

Secondo quanto dichiarato da Sergio Miccù, presidente dell'Associazione dei Pizzaiuoli napoletani, circa 2 milioni di persone hanno firmato una petizione per far sì che Napoli conseguisse quest'onorificenza, numero indubbiamente legato alla promessa fatta dallo stesso Miccù: "Distribuiremo la pizza gratis per le strade", pose come condizione della vittoria partenopea.

"Un riconoscimento storico - ha dichiarato Luigi De Magistris - grazie ai pizzaioli napoletani che vivono e operano in tutto il mondo".

Difatti i maestri delle più rinomate pizzerie di Napoli hanno visto mutare l'accezione che solitamente veniva attribuita al loro mestiere. Ciro Salvo della pizzeria 50 Kalò ha affermato: "Questo riconoscimento ci conferma che abbiamo fatto la scelta giusta, restituendo dignità al nostro lavoro". Un'onorificenza che riscatta il territorio e l'umiltà dei mestieri legati al passato, come spiega Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi: "Un giorno, i giovani come me non dovranno più emigrare".

Per il Bel Paese si tratta del 58esimo bene tutelato, ma essendo stata l'unica candidatura italiana presente - varata tra l'altro all'unanimità - l'onorificenza ottenuta è sicuramente una delle più prestigiose. L'elenco dell'Unesco dei beni intangibili, attualmente, comprende più di 350 tradizioni, forme d'arte e pratiche che vanno dal flamenco spagnolo alle stoffe batik indonesiane, dalla festa della lotta con l'olio turca a un rituale mongolo per i cammelli.