Liverpool - Un vescovo della Chiesa d'Inghilterra, Paul Bayes, ha duramente criticato i cristiani evangelici degli USA per il loro "sostegno acritico" a Donald Trump, esortandoli a riflettere su come la loro approvazione verso il presidente statunitense si relazioni con la loro fede. L'ecclesiastico, infatti, a "The Guardian" ha detto: "Alcune delle cose che sono state dette dai leader religiosi sembrano colludere con un sistema che emargina i poveri, un sistema che costruisce muri anziché ponti, un sistema che dice che le persone ai margini della società dovrebbero essere escluse, un sistema che dice che non stiamo più accogliendo le persone nel nostro paese".

"Ogni volta che la gente dice questo tipo di cose - continua Bayes - dovrebbe essere in grado di giustificare ciò che stanno dicendo in quanto cristiani, e non credo che sia giustificabile nulla di quanto affermato". Inoltre si è detto rammaricato del fatto che "le persone che si definiscono evangeliche negli Stati Uniti sembrano accettare acriticamente le posizioni prese da Trump e dai suoi alleati".

Il mese scorso, anche l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, aveva affermato di non riuscire a comprendere la forza del sostegno a Trump tra gli evangelici conservatori negli Stati Uniti. Nel suo sermone pronunciato nel giorno di Natale nella cattedrale di Canterbury, ha anche criticato "i leader populisti che ingannano" la loro gente.

Secondo il Pew Research Center, con sede a Washington, l'80% dei cristiani evangelici bianchi ha dichiarato di aver votato per l'attuale presidente degli USA durante le elezioni del 2016, e da allora tre quarti hanno dichiarato di approvare la sua leadership.

Gli obiettivi della Fondazione Ozanne

Bayes, che è vescovo di Liverpool dal 2014, in occasione della presentazione dell'organizzazione che presiede, ha dichiarato: "Se la gente vuole sostenere il populismo di destra in qualsiasi parte del mondo, è libera di farlo.

La domanda è: come faranno a metterlo in relazione con la loro fede cristiana?".

La Fondazione Ozanne, finalizzata al superamento delle discriminazioni basate sulla sessualità o sul genere, lavorerà con le organizzazioni religiose di tutto il mondo per la comunità LGBTI. Oltre al vescovo inglese e ad altre autorità religiose, alla guida vi sarà anche Jayne Ozanne, un importante attivista per l'uguaglianza.

La fondazione, inoltre, fornirebbe "una difesa forte e chiara, non solo per l'inclusione LGBTI, ma anche contro altre forme di discriminazione e ferite nella chiesa - ha affermato Bayes - C'è spazio nella chiesa per le persone che sostengono fermamente e chiaramente il cambiamento e vogliono sostenerli".