Pubblicava a getto continuo foto del figlio, ma anche notizie, dettagli e commenti sulla sua vita senza il consenso del diretto interessato. E tutto questo aggravato dal fatto che era alle prese con il divorzio dal padre. Un 16enne, esasperato dalla sovraesposizione mediatica a cui la madre l'ha costretto contro la sua volontà, si è rivolto al tribunale per essere tutelato. La sua richiesta è stata pienamente accolta. E' un precedente unico in Italia in tema di tutela online dei minori, la sentenza depositata il 23 dicembre scorso dal tribunale di Roma.
Il giudice ha imposto alla madre incriminata di rimuovere tutte le immagini, informazioni e dati relativi al minore, pena una multa di 10mila euro se dovesse reiterare le condotte lesive dell'immagine pubblica del minore. D'ora in poi, madri ma anche padri 'faciloni' che mettano in bella mostra i figli su Facebook, Twitter, Instagram e altre piattaforme social, per esibizionismo o, peggio, per usarli in una guerra contro il coniuge, sanno a quali conseguenze possono andare incontro.
La sentenza del tribunale civile di Roma
Non si può pubblicare l'immagine di una persona senza il suo consenso. L'ordinanza dei giudici della I sezione del Tribunale civile di Roma afferma con forza un principio del diritto per tutelare i minori sul Web.
Il tribunale ha accolto la richiesta di un ragazzino esacerbato dalla condotta 'virtuale' della madre che lo ha esposto tramite foto e notizie sui social contro la sua volontà. Il tribunale ha stabilito che la mamma debba obbligatoriamente rimuovere tutto il materiale da lei pubblicato inerente il figlio entro il 1 febbraio 2018, le vieta di pubblicare ulteriormente dati relativi al minore che producano in lui ulteriore turbamento, e in caso di mancata cancellazione la multa da pagare al ragazzo e a suo padre è di 10 mila euro. Il riferimento giuridico della sentenza è all'articolo 96 della legge sul diritto d'autore che prevede che il ritratto di una persona non possa essere esposto senza il suo consenso.
Nel caso di minori, inoltre, la tutela è rafforzata dall’articolo 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata nel 1989. Il bambino deve essere protetto da ogni interferenza sulla sua vita privata. Ora le disposizioni che regolano la gestione dell’immagine dei minori, entrano anche nelle condizioni per separazioni e divorzi.
Il precedente
Ci sono già precenti sentenze che in caso di separazione, obbligano i genitori a disattivare profili Facebook aperti a nome dei figli o a rimuovere le fotografie pubblicate nelle proprie pagine social. Il consenso per pubblicare immagini dei figli deve essere da parte di entrambi i genitori. Una sentenza del tribunale di Mantova, in particolare, ha accolto il ricorso di un padre separato: l'ex moglie che aveva pubblicato le foto dei figli senza il suo permesso, ha dovuto eliminarle. Il padre aveva denunciato gravi comportamenti diseducativi da parte della madre. Il tribunale gli ha dato ragione ravvisando nella condotta materna sia la violazione della tutela dell'immagine che quella della tutela della riservatezza dei dati personali.
Costretto a lasciare l'Italia
A causa della condotta di sua madre, il figlio 16enne ha preferito lasciare l'Italia e proseguire gli studi all'estero in un college statunitense per cercare di rifarsi una vita. La sovraesposizione mediatica a cui è stato costretto, gli ha reso impossibile condurre una normale vita nei contesti dove è nato e cresciuto. Tutti, suo malgrado, erano a conoscenza dei particolari della sua vita privata e di vicende familiari. Circostanza che la madre nell'udienza dello scorso 31 maggio non ha potuto smentire.