Ci troviamo a Bari, dove un ragazzo di 24 anni sarebbe stato assassinato ad appena un giorno dopo il matrimonio. Ad organizzare l'omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe stata la suocera del ragazzo che pur di incassare i soldi dell'assicurazione sulla vita che il giovane aveva sottoscritto era disposta a tutto. Anna Masciopinto, questo è il nome della donna che avrebbe architettato l'omicidio nei minimi particolari, chiedendo la collaborazione di Vito D'addabbo, fratellastro della donna, e con Rocco Michele Caringella, uno dei pregiudicati del luogo.

Un omicidio studiato a tavolino per somigliare sempre più ad un "innocente" incidente stradale che sarebbe poi costato la vita al giovane Girolamo Perrone per permettere alla famiglia della vedova di incassare il "malloppo". Una tragedia che ha permesso ai Carabinieri della città di mettere le manette ai polsi dei tre assassini con l'accusa di omicidio premeditato, per la suocera della vittima, e di concorso in omicidio agli altri due.

Ucciso nel 2016, trova giustizia solo adesso

Dalle dichiarazioni raccolte dagli inquirenti, sarebbe stato Vito D'addabbo a chiamare i soccorsi subito dopo quell'incidente, confessando di avere travolto ed investito un uomo che "è sbucato fuori dalla campagna". I soccorritori che hanno preso in carico la richiesta dopo la telefonata ricordano nel dettaglio quanto è accaduto e dichiarano di aver trovato, una volta giunti sul luogo, la macchina dell'uomo "ammaccata su più punti e con il parabrezza sfondato", mentre il corpo della vittima è stato ritrovato tra gli uliveti ben oltre la recinzione che separava la carreggiata dalla campagna.

Perrone muore appena cinque giorni dopo, in ospedale.

Un particolare alquanto strano

Ad avere insospettito i militari dell'Arma, oltre alla motivazione inesistente che avrebbe portato la vittima su quella strada, sarebbe stata la data in cui D'addabbo avrebbe sottoscritto l'assicurazione della sua auto. "Il contratto" - secondo gli stessi inquirenti - "risale a qualche giorno precedente all'omicidio".

Un dettaglio che non è stato tralasciato minimamente, anche perché "se l'uomo ha sempre camminato senza assicurazione, che motivo avrebbe avuto di sottoscriverla proprio qualche giorno prima dell'incidente?". Per quanto riguarda la figura di Caringella, al momento non si hanno prove dirette contro di lui, ma gli inquirenti conoscono l'uomo e sanno che non è per nulla nuovo al mondo delle truffe contro le assicurazioni. Le indagini continuano.