Non c'è stato niente da fare per l'anziano, ma ancora intraprendente, signore bresciano originario di Montichiari morto in seguito alle ferite riportate dopo una brutale aggressione nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio. Assaltato mercoledì all'interno casa sua, a Santo Domingo, con il chiaro movente della rapina, Vittorio Giuzzi è purtroppo deceduto, ammazzato di botte dai suoi aggressori nel cuore della notte, lasciando sgomenti e scioccati la nipote Miriam e uno dei parenti, Davide Giuzzi, che hanno dato la notizia dell'accaduto.

"Non è possibile che la vita non abbia più un valore, che si possa morire di botte per un furto, per invidia, per cattiveria.

Non riesco davvero a capacitarmi del fatto che tu ora per questo non ci sei più, per me eri come un secondo padre" il triste commento della nipote. Davide ha invece commentato, confermando quanto accaduto: "Si era trasferito da moltissimo tempo nella Repubblica Dominicana, era una persona umile e nessuno aveva motivo di odiarlo. La crudeltà di certe persone però non avrà mai fine":

Crudeltà che invece è stata fatale al povero pensionato bresciano, che si stava occupando dell'avviamento di un'attività sull'isola caraibica per la coltivazione di caffè, mango e fagioli. Probabilmente, è incappato in questa banda di rapinatori proprio per via della sua umiltà e vulnerabilità. Personaggio meno vulnerabile, invece sembrerebbe l'ultima vittima di origine italiana deceduta in vacanza a Santo Domingo.

Era da circa 3 anni che non si verificava un fatto analogo in terra Dominicana, con l'italiano Paolo Moschini, 55enne di Padova, deceduto durante un soggiorno in solitaria a Santo Domingo. Aggredito alle 3.05 di mattina nel piazzale di fronte alla sede della provincia di Pedernales, giornalista, scrittore e fotografo per La voce di Mantova si recava abitualmente, ogni sei mesi circa, in Repubblica Dominicana, per via del clima tropicale di cui voleva beneficiare per via dei suoi problemi di salute.

"...in due mi hanno aggedito mettendomi un sacco nero in testa, nel 'parque' tutto illuminato, di fronte alla Gobernaciòn Municipàl, volevano rapinarmi. Ma ho reagito colpendone uno con un pugno in faccia e l'altro è scappato, ora vado dai militari...." Questa, l'ultima testimonianza di Moschini che ha postato questo commento su facebook poche ore prima del suo decesso.

In seguito all'episodio, Moschini si è spento alle due di notte nell'ospedale Elio Fiallo per intossicazione da alcool, a meno di 24 ore dal tentativo di rapina subito, dopo aver ingerito esclusivamente alcolici per tre giorni, come riportato dal quotidiano Hoy. Non era stato possibile fare ulteriore chiarezza sulle motivazioni di quanto successo per via della mancanza di un'ambasciata nella capitale dopo i tagli imposti alla Farnesina nel 2014.