Continuano ad andare avanti la mamma e la sorella di Mario Salvatore Savastano, nato nella struttura ospedaliera di Marcianise nel 1989. Secondo le donne, il piccolo non sarebbe morto, ma ci sarebbero altre verità dietro a quella misteriosa sparizione. A quasi trenta anni di distanza potrebbe arrivare la verità che la famiglia aspetta da decenni. Nei prossimi giorni saranno infatti, dissotterrati i resti del corpo del bimbo, che si dice sia stato seppellito in una parte del cimitero di Marcianise. Sul cadavere verrà eseguito l’esame del Dna, per verificare attraverso le informazioni genetiche se realmente si tratti del piccolo Mario Salvatore.

Le indagini sul misterioso decesso

Il caso è stato aperto circa due anni fa, dopo la denuncia presentata dal legale dei parenti del bambino. Nonostante, il procedimento penale sia stato archiviato - poiché secondo il pubblico ministero non ci sarebbero responsabilità mediche da addossare, e che le stesse sarebbero comunque prescritte considerati gli anni trascorsi - qualche giorno fa è stata richiesta una esumazione. Grazie al contributo dei dirigenti comunali, il posto della sepoltura sarebbe stato individuato, per cui adesso si procederà allo scavo, con la speranza di rinvenire dei resti utili per l’esame del Dna. La nuova richiesta di dissotterramento, è stata arricchita da ulteriori dettagli, emersi sia nel corso delle indagini condotte dagli inquirenti, sia dalle indagini eseguite direttamente dalla famiglia.

La vicenda venne denunciata nel 2015, dalla madre del bimbo, Maddalena Viggiano, e dalla sorella gemella Rosanna, nella trasmissione investigativa di Rai 3 "Chi l'ha Visto?". Davanti alle telecamere, le due donne raccontarono a Federica Sciarelli varie contraddittorietà delineatesi nella ricostruzione dei fatti.

I parenti hanno cercato di mettere insieme tutti i pezzi della triste vicenda, dal ricovero della gestante, all'anomalo parto, fino al segreto del posto nel camposanto dove fu seppellito il feto, senza nemmeno farlo vedere alla mamma.

Diverse incompatibilità sarebbero emerse anche dalle documentazioni richieste.

I fatti ricostruiti dalla famiglia Savastano

Maddalena, all'ottavo mese di gestazione, dopo aver eseguito al nosocomio di Marcianise un'ecografia, fu avvisata dallo specialista che uno dei due bambini che portava in grembo era morto, ma non venne fatta partorire.

La donna ebbe un parto naturale solo il sei luglio, e subito dopo le fu mostrata la piccola Rosanna. Mario Salvatore - che a detta dei medici venne al mondo privo di vita - fu portato via senza essere mostrato alla mamma. La donna però, ha sempre ribadito che subito dopo il parto aveva udito vagire due bimbi e non solo uno. Anche sulla sorte della salma, che fu inserita all’anagrafe con il nome di Mario Salvatore, i parenti sarebbero stati tenuti all'oscuro. Le uniche informazione fornite ai genitori del bimbo, e che il corpicino sarebbe stato interrato nel cimitero cittadino.

Quando però due anni fa, la mamma ha richiesto negli uffici ospedalieri il duplicato della cartella sanitaria, notando delle cancellature sui documenti, ha rinsaldato le sue perplessità.

Gli stessi dubbi si sono amplificati, quando, successivamente, richiedendo i documenti del piccolo all'ufficio anagrafe comunale, il figlio sul certificato di nascita è risultato essere vivo.

Come se non bastasse, i Savastano, recatasi nel camposanto alla ricerca del nome del bimbo tra i morti del 6 luglio 1989, non solo non l'hanno trovato, ma al suo posto hanno visto trascritto il nome della mamma.