In tempi in cui vige il 'fai da te' in ogni ambito, non solo profano ma anche sacro, la Chiesa corre ai ripari. Non si può imparare a liberare le anime dal Maligno magari guardando un tutorial in cinque mosse. Non ci si improvvisa esorcisti. A fronte di un lavoro che nessuno vuole fare più, o al contrario crede di imparare da sé in tutta fretta guardando la cinematografia di genere a base di croci e teste rotanti, a Palermo si è aperto un corso di formazione ed aggiornamento della durata di quattro giorni riconosciuto dalla conferenza episcopale.

Tra i relatori e formatori, esperti di sette e satanismo. L'intento è di colmare una grave lacuna nel mondo ecclesiastico: mancano nuove leve disposte a curare indemoniati in una società sempre più disturbata, in cui le richieste di esorcismo sono in aumento. Un'opportunità di lavoro che richiede però un prerequisito: essere già sacerdote. I laici non sono ammessi.

Crisi delle vocazioni e 'licenza'

Il corso che si è aperto a Palermo è la risposta della Chiesa per sopperire alla mancanza di vocazioni in un ambito specialistico: gli esorcismi. Non ci sono più giovani preti disposti ad apprendere la dottrina e la pratica di liberazione delle anime. E manca una specifica formazione accademica su angeli e demoni, bandita dopo il Concilio Vaticano II.

A sottolinearlo è padre Cesare Truqui, allievo di padre Gabriele Amorth, morto nel 2016 a 91 anni. Per non studiare c'è chi si improvvisa, ma in questo ambito gli autodidatti, sia pure con ottime intenzioni, possono fare molti danni. E invece a sentire le stime sarebbero addirittura mezzo milione le persone che chiedono aiuto: un esercito forse non di posseduti, ma di uomini e donne con problemi psichiatrici o spirituali.

Alla domanda sterminata non corrisponde un'offerta adeguata. L'Associazione Internazionale degli esorcisti, riconosciuta nel 2014 dal Vaticano con 400 sacerdoti esorcisti, di cui 240 in Italia, non riesce a soddisfare le richieste di aiuto. A lamentarlo è il portavoce, il frate cappuccino padre Paolo Carlin. Diventare esorcisti richiede un preciso iter, una licenza rilasciata dal vescovo.

Il desiderio personale non basta. E comunque il candidato al ruolo deve studiare, frequentare corsi, leggere libri, fare un praticantato con esorcisti esperti.

Materie di studio per abbattere il regno di Satana

I seminari come quello di Palermo intendono evidenziare l'aumento dell'attività diabolica nel mondo. La quantità di persone pronte a recarsi da maghi, fattucchiere, cartomanti e a dare credito ai tarocchi, apre la porta al demonio. Il 'neoesorcista' deve avere consapevolezza delle modalità con cui il Maligno opera. Tra i temi del corso, le sette legate al satanismo e la storia di liberazione dei posseduti. Quindi si insegna agli aspiranti esorcisti a distinguere tra le azioni del Maligno.

La più comune è la tentazione. Seguono le ossessioni che affliggono la mente presentandosi in forma di patologie psichiatriche, le vessazioni corporali. le possessioni vere e proprie di sicura suggestione cinematografica ma più rare. Il demonio può manifestarsi anche infestando i luoghi. Quando possiede una persona, lo si capisce da alcuni chiari segnali: avversione per il sacro, capacità di parlare lingue antiche quali l'aramaico e il latino, una forza fisica disumana, la conoscenza di cose occulte. Determinante è infine l''apprendimento di preghiere e formule per cacciare il diavolo. Poi occorre un apprendistato come quello che fanno avvocati e professionisti. Fino a che il candidato acquisisca un incredibile fiuto per stanare il diavolo ovunque, sapendo che il suo più grande inganno è far credere che non esista.