I genitori della ragazzina di tredici anni, finita al centro di un'inchiesta della trasmissione di Italia1 "Le Iene", dopo la denuncia fatta dalla sorella maggiore, preoccupata per le violenze ai danni della piccola, adesso rischiano di perdere la patria potestà. La mamma e il papà, convinti che la loro secondogenita fosse posseduta dal diavolo, l'avrebbero affidata alle "cure" di un prete di Casapesenna, Don Michele Barone. Il noto sacerdote però, intervistato da un inviato della trasmissione investigativa, ha negato quanto era stato documentato attraverso l'ausilio delle telecamere nascoste.

Le misure contro le persone coinvolte

Il prete, accusato di aver esorcizzato la tredicenne con pratiche dure, è stato sospeso da un anno dal ministero pubblico, così come reso noto dal Vescovo della Diocesi di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo. Dopo una valutazione sulle segnalazioni arrivate in diocesi sull'operato di Don Michele Barone, attraverso una nota stampa il vescovo ha comunicato ai fedeli, che le attività del parroco - dal momento che hanno profondamente turbato i devoti - sono state interrotte per trecentosessantacinque giorni.

Intanto, rischiano anche i genitori. La mamma e il papà della ragazzina infatti, potrebbero perdere l'affidamento della figlia. L'eccessiva convinzione dell'esistenza di un demonio invasore, la suggestione, le pratiche violente dei riti esorcisti e i digiuni forzati e protratti, a cui è stata costretta la piccola, potrebbero essere motivo di allontanamento della vittima dalla casa genitoriale.

L'adolescente, così come denunciato dalla sorella maggiore e come accertato anche da specialisti, doveva essere sottoposta a cure di natura psichiatrica, interrotte bruscamente per avviare pratiche dannose alla sua salute. Il tribunale dei minori di Napoli in questi giorni sta valutando la posizione dei genitori, per prendere la dura decisioni.

Il giudice ha richiesto il contributo di esperti, psichiatri e assistenti sociali, i quali dovranno stabilire le eventuali negligenze dei familiari.

L'unica ad aver combattuto, affinché la ragazzina fosse curata, è stata la sorella più grande. La giovane è stata ignorata dai genitori, che le suggerivano di credere nel demonio e in San Michele, entrambi presenti nel corpo della minore.

La ragazza è stata anche allontanata - a suo dire - perché omosessuale, e per lo stesso motivo sarebbe anche stata incolpata dei problemi di salute della figlia più piccola.

Presto saranno acquisiti gli atti e verranno avviati gli interrogatori.