E' il settimanale 'Giallo', edito da Cairo editore, a lanciare una nuova bomba sulle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la diciottenne romana il cui corpo fu trovato a pezzi dentro due trolley ai bordi di una strada in provincia di Macerata.
E' proprio nella città marchigiana che trovò la morte dopo essersi allontanata dal centro di recupero di Corridonia nel quale era ricoverata. Qui incontrò Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano che l'aiutò ad acquistare una o più dosi di eroina e nella cui casa ha perso la vita. Inizialmente si pensava ad un'overdose poi, dopo la seconda autopsia disposta dalla Procura, si è giunti all'ipotesi di un omicidio, al termine di una violenza carnale.
Attualmente, oltre al nigeriano sono detenuti altri due suoi connazionali, Desmond Lucky e Lucky Awelima, tutti e tre con l'accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere. ma le indagini degli inquirenti non si sono fermate da quegli ultimi giorni di fine gennaio quando fu ritrovato il corpo della povera ragazza romana.
Chi ha fatto a pezzi il corpo di Pamela?
Restano ancora molti gli interrogativi. E se deve ancora essere ricostruita la dinamica dell'assassinio, gli interrogativi della procura sono anche rivolti su chi abbia così minuziosamente fatto a pezzi il cadavere di Pamela, asportando alcune parti del corpo per sviare le indagini sull'ipotetico assassinio e la prevedibile violenza carnale.
Proprio su questo aspetto verte lo scoop pubblicato dal settimanale 'Giallo': ci sarebbe un 'supertestimone' che avrebbe visto entrare nell'appartamento di Via Spalato una quarta persona. La sua presenza aprirebbe nuovi scenari nella ricostruzione di quelle tragiche ore.
Si chiamerebbe Hassan e sarebbe di origini ghanesi. Il testimone l'avrebbe visto 'salire e scendere' più volte dalla casa dove si trovava Pamela il giorno della sua morte.
Gli investigatori avrebbero già fatto tutte le verifiche del caso, a cominciare dalle celle telefoniche e pare che l'immigrato fosse davvero insieme ai tre nigeriani oggi in carcere. Si ipotizza che proprio lui fosse il 'macellaio' che si occupò dello smembramento della ragazza.
Ulteriore conferma del suo coinvolgimento arriva dalla notizia riguardante l'irreperibilità dell'uomo.
Avrebbe infatti fatto perdere ogni traccia abbandonando in tutta fretta l'abitazione di Macerata dove risiedeva da qualche mese. Adesso è ricercato in tutta Italia. Il timore è che abbia ricevuto ospitalità in qualche altra città da parenti o amici che difficilmente si possa risalire a lui.