Le indagini sulle cause della morte della povera Pamela Mastropietro portano sempre più prove alla tesi che sia stata uccisa nell'appartamento di Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano proprietario dell'appartamento dove la giovane ha trascorso le sue ultime ore di vita.

Giovanni Maria Manzoni, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, ha infatti depositato i risultati finali della seconda autopsia, disposta giorni fa per approfondire al massimo qualunque aspetto al fine di arrivare alle cause della morte di Pamela. I risultati che emergono ribaltano la prima ipotesi dell'overdose di eroina quale causa fondante del decesso.

Quei due fendenti mentre era ancora viva

Quello che emerge dalle approfondite analisi sui pochi resti della giovane stabilirebbe che almeno due coltellate le siano state inferte all'altezza del fegato mentre era ancora viva e potrebbero esserle state letali. Secondo i medici legali questi fendenti, testuale, sarebbero stati prodotti mentre Pamela era 'ancora a cuore battente'.

Durante tutte le operazioni di analisi, effettuate all'istituto di medicina legale dell'Università romana La Sapienza, era presente anche il professor Guido maria De Mari, il medico legale nominato dalla famiglia della vittima che ha avuto la possibilità di verificare la corrispondenza di tutti gli esami effettuati dai periti incaricati dal Pubblico Ministero.

Lo zio di Pamela, interpellato dal Corriere della Sera, conferma che il risultato dell'autopsia definirebbe letali le lesioni riscontrate, raccontando che la nipote presentava anche una lesione al volto, che fa presumere sia stata anche picchiata.

Tutte questi nuovi dettagli sono ampiamente descritti nella relazione finale, che è stata resa nota poichè allegata all'ordinanza di custodia cautelare emessa contro Lucky Desmond e Lucky Awelima, gli amici di Oshegale presenti nella casa ed insieme a lui arrestati con l'accusa dell'omicidio di Pamela.

Da questo provvedimento emerge altresì una circostanza che non era ancora stata resa nota dagli investigatori in tutti questi giorni. Come sappiamo Pamela, dopo la fuga dal centro ove era in cura arrivò a Macerata e incontrò Innocent Oseghale. Pare che nelle prime ore di frequentazione con lo spacciatore nigeriano la giovane si sentisse al sicuro al suo fianco. Furono infatti ripresi dalle telecamere di sorveglianza di un mini market prima di recarsi nell'abitazione dell'orrore.