Si aggrava la tensione tra Siria e Turchia, i cui rapporti diplomatici sono da tempo pessimi. Forze militari di Damasco, infatti, dovrebbero presto essere schierate a fianco delle milizie curde, per combattere contro le forze militari turche nel nord del Paese. Nel nord-ovest della Siria e più precisamente nel cantone di Afrin, zona a maggioranza curda, le truppe di Ankara stanno conducendo, da qualche settimana, un'offensiva militare contro le milizie curde dell'Ypg (Unità di Protezione Popolare). L'Ypg è accusato da Ankara di minacciare la sicurezza nazionale turca, portando instabilità in quelle zone a maggioranza curda della penisola anatolica, da sempre in conflitto con le autorità centrali turche.
L'obiettivo dichiarato di Ankara è di estirpare la presenza dell'Ypg prima dalla zona di Afrin e poi da tutte le aree a maggioranza curda del nord della Siria, zona che confina con il Kurdistan turco.
La guerra civile siriana, in atto dal 2011, ha portato alla perdita di controllo, da parte delle autorità centrali di Damasco, su vaste aree del Paese finite sotto il controllo di milizie regionali o di gruppi radicali islamici, come l'Isis.
Difendere l'integrità territoriale siriana
Nuri Mahmoud, portavoce dell'Ypg, ha annunciato che la milizia curda ha chiesto l'aiuto dell'esercito di Damasco per preservare l'integrità territoriale della Siria e che si aspetta che le forze militari siriane dovrebbero raggiungere l'area entro un paio di giorni.
Questo aumenterebbe esponenzialmente il rischio di uno scontro militare diretto tra l'esercito turco e quello siriano, con conseguenze molto gravi per tutta la regione. Mevlut Cavusoglu, ministro degli esteri di Ankara, ha affermato che nessuno può fermare l'avanzata dell'esercito turco e che le forze di Damasco sono le benvenute nell'area di Afrin solo se intendono combattere l'Ypg.
Lo stesso Cavusoglu ha anche riaffermato il sostegno della Turchia all'integrità territoriale della Siria. Lo scontro tra Turchia e milizie curde sta, inoltre, incrinando i rapporti tra Ankara e Washington. Gli Stati Uniti, infatti, hanno appoggiato l'Ypg, che è a capo di una vasta coalizione, le Forze Democratiche Siriane, che hanno combattuto, con successo, l'Isis nel nord della Siria.
Ankara vorrebbe che Washington ritirasse il proprio appoggio ai curdi, ma gli Stati Uniti non lo hanno finora fatto. Il quadro della situazione è, inoltre, complicato dalla presenza, nella zona dei combattimenti, dell'Esercito Libero Siriano, gruppo ribelle che combatte contro il governo di Damasco e contro i curdi ed è a sua volta appoggiato da Ankara.