Almeno cinque civili hanno perso la vita, nelle ultime ore, nella zona del Ghouta Orientale, un'area periferica di Damasco sotto il controllo dei ribelli siriani schierati contro il governo di Bashar al-Assad. Secondo medici e attivisti locali, infatti, i bombardamenti sull'area da parte dell'aviazione di Damasco e di quella di Mosca sono proseguiti, nonostante le dichiarazioni russe circa un cessate il fuoco effettuato nell'area. La zona del Ghouta Orientale è controllata dai ribelli anti-Assad sin dal 2013 ed è al momento popolata da 400mila persone.

Nello stesso 2013 le forze governative hanno messo sotto assedio l'area. In cinque anni di assedio le condizioni di vita della popolazione civile sono peggiorate e la libertà di movimento dei civili è stata, nei fatti, impedita. Dal 18 febbraio di quest'anno il governo di Damasco sta tentando, nuovamente, di conquistare la zona. Cinquecento civili, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi, nel Ghouta Orientale, da quella data. I bombardamenti, incessanti, da parte dell'aviazione di Damasco. e di Mosca hanno infatti raso al suolo e distrutto numerosi edifici e hanno causato numerosissimi morti.

Il livello di barbarie ha raggiunto un picco talmente alto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato, il 24 febbraio, una risoluzione che invoca un cessate il fuoco da istituire nell'area.

Ma, dopo poche ore, la tregua è stata violata. Il 26 febbraio, invece, la Russia aveva affermato che avrebbe interrotto i bombardamenti per cinque ore al giorno e avrebbe favorito la creazione di corridoi umanitari per favorire la fuga dei civili dall'area. I bombardamenti sulla zona però non si sono mai interrotti e proseguono incessantemente giorno e notte, come confermato da un attivista locale.

A causa dell'assedio governativo, inoltre, pochi aiuti umanitari hanno potuto raggiungere il Ghouta Orientale, dove c'è forte scarsità di cibo e medicine. Nella zona il 12 per cento dei bambini sotto i cinque anni soffre di malnutrizione acuta, la percentuale più alta mai registrata dall'inizio della guerra civile in Siria, nel 2011.

L'offensiva delle forze governative nel Ghouta Orientale, area considerata strategica perché vicina alla capitale siriana Damasco, testimonia lo stato di salute del governo siriano. Dal 2015, infatti, il governo russo è intervenuto massicciamente in aiuto delle autorità di Damasco, strette alleate di Mosca. Grazie al supporto russo i governativi sono stati in grado di condurre numerose offensive in tutto il paese riconquistando l'importante città di Aleppo, nel nord ed espandendo il proprio controllo territoriale in altre aree della Siria, a discapito dei radicali islamici dell'Isis e dei ribelli siriani anti governativi.