Un campionato disastroso con 18 sconfitte in 26 gare, peggiore difesa e peggiore attacco del girone C, questa è la triste realtà dell'Akragas. Una realtà ancor più aggravata dalla situazione societaria che risulta ancora incerta e misteriosa, in quanto i presunti compratori, gli 'iraniani', da tempo invocati, non si sono ancora visti e chissà se si vedranno. L'ultima posizione in classifica non deve spaventare tanto, davanti al terrore di dover cancellare la storia di una città e di una società che ha sempre rappresentato degnamente i colori sociali.

Le tre sconfitte consecutive, i due punti conquistati nelle ultime nove gare e i problemi tecnici di una formazione che era stata puntellata a Gennaio scorso, sono sotto gli occhi di tutti.

Akragas, contestati il Presidente e l'allenatore

E puntuale è scattata la contestazione di una tifoseria che ha pazientato abbastanza, accumulando mesi di delusioni e anche disagi per la chiusura dell'impianto cittadino 'Esseneto' che l'ha costretta a seguire la squadra a Siracusa.

Proprio ieri, 27 febbraio, sono apparsi alcuni striscioni fuori dallo stadio agrigentino contro il Presidente Alessi ed il tecnico Di Napoli, il primo accusato di aver lasciato la squadra in balia del proprio destino, mentre al responsabile della prima squadra non viene perdonato la mancanza di dignità per non essersi dimesso dall'incarico.

'Alessi senza dignità' e ancora 'Di Napoli ti abbiamo troppo sopportato, ora fuori dai c****ioni', erano queste le scritte riportate contro la dirigenza.

I guai per l'Akragasnon sono affatto finiti, in quanto a causa delle inadempienze nei confronti della Covisoc, per i mancati pagamenti dei contributi, ci sono in vista altre penalizzazioni che renderanno sempre più complicato ed umiliante il cammino in campionato della squadra, e sabato in Sicilia arriva la capolista Lecce...

Arezzo, appello del sindaco agli imprenditori

Un vero e proprio Sos è stato lanciato dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli alle forze imprenditoriali del territorio allo scopo di trovare apposite soluzioni alla grave crisi finanziaria del club aretino. Sembra, purtroppo, di rivivere le stesse vicende di Modena e Vicenza che ebbero, prima del fallimento, il sostegno solo morale da parte delle istituzioni che volevano coinvolgere tutti quelli che potevano interessarsi alle sorti dei rispettivi club.

Ghinelli ha aggiunto in più una sorta di velata minaccia nei confronti delle imprese aretine, in quanto, come riportato dalla redazione di Amarantomagazine.it, il primo cittadino ha così commentato a proposito dell'eventuale assenza a sostegno del club, 'se non lo faranno prenderemo atto che in un momento di necessità gli imprenditori e gli industriali locali hanno rifiutato di dare un aiuto e per questo saranno ricordati' . Basterà questo appello a richiamare al senso del dovere e, soprattutto, della generosità, tutte le aziende e i professionisti facoltosi? Ai posteri l'ardua sentenza.