Il desiderio di maternità e la follia, mischiati in un cocktail esplosivo, hanno guidato la mano omicida di Brooke Crews, una donna trentottenne che ha ucciso una vicina di casa, incinta di 8 mesi, per rubarle la figlioletta che aveva nel grembo. La povera Susanna Greywind, la vittima, aveva solo 22 anni, e di lei si sono perse le tracce nell'agosto dell'anno scorso. Susanna non potrà più essere mamma della sua bimba, né farla crescere ed amarla come avrebbe desiderato fare.

Il corpo è stato ritrovato in un fiume

Per otto giorni la polizia ha vagliato ogni possibilità, cercando la donna scomparsa fino a quando, per caso, delle persone che stavano facendo kajak, hanno scorto un cadavere in un fiume, chiuso nel cellophane.

Da lì a risalire a Susanna il passo è stato breve. La donna era stata uccisa, e la sua pancia sventrata. Della bambina nessuna traccia. Chi poteva aver compiuto un simile assassinio? E perchè?

La bambina salva tra le braccia di Brooke

Fino a dove può spingersi la pazzia! Ad uccidere per accaparrarsi il diritto di essere madre in modo così aberrante, si è scoperto essere stata Brooke Crews, dopo che la neonata è stata rinvenuta, viva e in ottima forma, nell'abitazione della donna, che asseriva di aver avuto la bambina in consegna dalla madre, prima che questa sparisse. La donna ha tentato di sostenere con convinzione la sua menzogna, ma non ce l'ha fatta a lungo. L'assassina confessa in breve il suo delitto, commesso con inaudita lucidità.

Non ci è dato sapere in che modo la mente umana possa elaborare tali scenari e poi metterli in pratica. Certo è che Savanna è stata barbaramente uccisa, e la sua bambina, crescendo, sarà costretta a vivere con il ricordo di una madre mai conosciuta, della sua fine sconvolgente, e del modo in cui è venuta alla luce. Il fidanzato di Brooke ha fatto emergere un'altra tragica verità.

Lo stesso giorno in cui la vicina era scomparsa dalla sua abitazione, al suo rientro aveva visto la sua donna con una bambina tra le braccia, e nel bagno c'erano tracce di sangue che lei stava cercando di eliminare. In quel momento, candidamente, gli disse "Questo è il nostro bimbo, questa è la nostra famiglia".

Ergastolo per Brooke

L'assassina, che ha confessato il suo delitto, dovrà scontare l'ergastolo. Chissà perché avrà pianto dopo la sentenza che la inchioda, per il reato commesso, a trascorrere il resto della sua vita dietro alle sbarre. Non vogliamo neanche chiedercelo.