Durante la guerra fredda, e quindi parliamo degli anni che vanno dal 1950 al 1960, nella Germania dell'Est comunista, uno scienziato effettuo' esperimenti all'avanguardia per il periodo al quale ci si riferisce. Si chiamava Demikhov e di lui racconta a The Sun il dott. John Conte, conosciuto nel mondo per la sua abilità nei trapianti di cuore.

Trapianti al limite del possibile

Questo scienziato si avventurò in un terreno del tutto sconosciuto fino ad allora, ed arrivò a trapiantare 20 teste su creature diverse, creando animali a due teste. La maggior parte di loro viveva per pochi giorni, tranne uno, che sopravvisse per ben 29 giorni.

Come Demikhov riuscì ad unire tra di loro i vasi sanguigni (un fatto simile a quell'epoca era davvero all'avanguardia) ha dell'incredibile. Quello che in maniera più rilevante portò allo stupore maggiore, fu il Trapianto della parte superiore del corpo di un cucciolo di cane di soli due mesi, su un pastore tedesco che si chiamava Pirate. Del cucciolo conservò cuore e polmoni, ed i vasi sanguigni dei due animali vennero cuciti tra di loro. Il loro sangue scorreva all'unisono, ma il loro sistema immunitario viaggiava in maniera indipendente. Le vertebre, invece, vennero legate tra di loro con lacci di plastica.

Prove incredibili di sopravvivenza

Il dott. Conte, medico presso il John Hopkins Hospital del Maryland, decanta con orgoglio il lavoro dello scienziato sovietico, che fu in grado, con la collaborazione dei medici che facevano parte del suo team, di realizzare il primo trapianto di polmone della storia e, sempre su un animale, il primo bypass applicato ad una arteria coronaria.

Grande stupore per queste prove sia allora che oggi

I giornalisti, messi al corrente all'epoca di tali esperimenti, rimasero allibiti davanti alla visione di quei due cani che, uniti tra di loro da un insano destino, bevevano insieme e si aggiravano per le stanze riservate a loro. Questo continuò tuttavia, per un tempo molto limitato, dato che i due poveri animali sopravvissero per pochi giorni, a causa del rigetto.

A quei tempi infatti non esistevano farmaci immunosoppressori. Nonostante l'episodio alquanto controverso, il dottor Demikhov viene ricordato come grande scienziato con notevoli capacità chirurgiche, non soltanto dal dottor Conte che oggi ne elogia le gesta. Egli ha lavorato senza i mezzi oggi a disposizione, quali i moderni agenti immunodepressori, che intervengono nel caso di trapianto, per ostacolarne il rigetto.