Elon Musk, il più discusso imprenditore d’America. Sono innumerevoli i progetti a cui ha preso parte: dalla creazione di PayPal a quella di Tesla Motors, dalla produzione di lanciafiamme alla progettazione del fantascientifico Hyperloop. Nulla sembra più poter stupire sul suo conto, e invece...
La commedia come prossima “frontiera”?
Risale a pochi giorni fa la notizia secondo cui Musk abbia messo sotto contratto parte della redazione di The Onion, un sito di satira che già in passato non aveva risparmiato lo stesso imprenditore da articoli sarcastici.
La motivazione di questa mossa? E’ stata fornita dallo stesso acquirente al DailyBeast: “È abbastanza ovvio che la commedia sia la prossima frontiera dopo i veicoli elettrici e dopo l’esplorazione spaziale”.
Inutile dire che ciò non fornisce alcuna chiave di lettura. C’è chi sostiene che Musk stia cercando di zittire i suoi “oppositori”, chi sostiene che il coraggioso imprenditore voglia approdare in nuovi territori come l’editoria online… finora non esistono certezze, ma risulta spontaneo chiedersi cos’abbiano a che fare il potere (e il guadagno economico) con la comicità.
Il potere dei comici
Numerosi pensatori si sono interrogati sull’importanza della comicità, una delle opere più citate è “Senti questa - Piccola storia e filosofia della battuta di spirito” di JimHolt, che parte dalla Grecia antica per comprenderne i meccanismi.
Anche in ambito italiano abbiamo avuto riflessioni sul tema, la più recente è contenuta nel libro “Divi Duci Guitti Papi Caimani” del noto critico Gianni Canova. In esso sono presenti excursus che analizzano le strutture comunicative del Potere, mettendo in luce come i “potenti” al giorno d’oggi debbano introiettare una dose di comicità: nulla di nuovo sotto il sole direte, la spettacolarizzazione della politica è argomento antico.
Canova solleva però un interrogativo radicale: perché sempre più spesso gli uomini di potere (Silvio Berlusconi e Donald Trump per citare alcuni dei più controversi) accettano e fomentano verso se stessi la comicità, la gretta derisione e sembrano compiacersi di tutto ciò?
Le strutture invisibili della commedia
Le motivazioni sono due.
La prima è che la battuta, la satira e la commedia originano strutture verticali da introiettare: nessuno può interrompere o dialogare in una comunicazione comica. C’è una netta e accettata divisione gerarchia tra emittente della comicità (in questo caso il potente, la figura attiva) e il destinatario (il popolo, la figura passiva). Tutto ciò si ripercuote in qualunque altra comunicazione successiva.
La seconda è che la derisione “tutto assolve e tutto dimentica”: la concessione della derisione rende tollerabile il sopruso attuato dal potere. Ridere dei poteri forti li umanizza, li rende accettabili e infine digeribili. Ciò conduce necessariamente ad un’ottica di sottomissione.
La battuta, specialmente sarcastica, ha così una funzione di cuscinetto per il popolo che gli permette di sopravvivere sotto la pressione del potere. Che sia questa l’intenzione subliminale di Elon Musk? Pagare scrittori comici per rendere a tutti accettabile la sua figura sempre più centrale e predominante?