Nell'era dell'informazione ultrarapida, passare da idolo indiscusso di una generazione a traditore della patria è spesso questione di pochissime ore. Nel caso di Priyanka Chopra, addirittura meno: circa 50 minuti, il tempo di un episodio della serie tv Quantico, di cui è protagonista. La serie è stata infatti accusata dai nazionalisti indiani di contenere messaggi distorti circa la situazione politica del Kashmir, nazionalisti che hanno ovviamente riversato gran parte della loro ira proprio verso l'attrice di origine indiana. Quanto c'è di giusto in tutta questa bufera mediatica arrivata a coinvolgere le più grandi personalità indiane dello spettacolo e non?
Pubblico americano o pubblico indiano?
Se siete indiani, non è necessario che voi siate appassionati di cinema nazionale per conoscere Priyanka Chopra.
L'attrice iniziò la sua carriera direttamente nei film di Bollywood, noto agli appassionati per essere il più importante movimento cinematografico indiano (il nome è infatti letteralmente la fusione delle parole Bombay e Hollywood) e territorio di partenza delle principali star di lingua Hindu.
Negli ultimi anni è diventata una vera e propria stella anche a livello internazionale, causa la partecipazione nel ruolo di protagonista nella fortunata serie tv spy Quantico, in onda negli Stati Uniti sul canale della ABC, la quale ne detiene i diritti.
Quasi contemporaneamente al successo americano, anche in India il nome di Priyanka è diventato immediatamente simbolo di un vero e proprio riconoscimento della qualità cinematografica indiana all'estero, simbolo che, probabilmente, da sempre manca nella cultura pop indiana. La vita della Chopra si è così riempita di fan e ammiratori da tutto il mondo ma in particolar modo dal suo paese, di cui è diventata la principale ambasciatrice negli Stati Uniti e nel mondo dello spettacolo in generale.
Tutto questo finchè il castello di vetro non si è incrinato. Una spaccatura alla base della costruzione che, presumibilmente, rischia di mandare in frantumi l'intera carriera (almeno in patria) dell'attrice, oltre che la propria immagine.
Il momento di tale rottura con il pubblico indiano ha una data precisa: lo scorso 1 giugno, sul canale ABC va in onda il quinto episodio della terza stagione di Quantico.
L'episodio incriminato dai molti attivisti nazionalisti sarebbe colmo di veri e propri insulti al popolo Hindu circa la delicata situazione politica della stessa India con il vicino Pakistan. La trama dell'episodio è infatti piena zeppa di riferimenti piuttosto sensibili alla posizione che le due nazioni mediorientali hanno assunto assunto nei confronti della rivendicazione del Kashmir, regione che fin dalla conquista dell'indipendenza dalla Gran Bretagna è sempre stata motivo di contesa da parte dei due paesi, contesa culminata da due sanguinosissime guerre ed un'attuale situazione tutt'altro che tranquilla, soprattutto ai confini settentrionali della regione.
La decisione di rivelare, nel colpo di scena finale dell'episodio, l'identità del terrorista con un terrorista hindu ha fatto letteralmente infuriare i fan di origine indiana della serie, ma soprattutto quelli dell'attrice in questione.
Su internet, specialmente su Twitter, tantissimi i commenti di disaccordo e persino molte importanti personalità indiane hanno definito la Chopra una vera e propria traditrice del suo popolo, rea di aver accettato che una storia talmente romanzata e basata su un argomento a lei caro come il terrorismo nazionalista hindu fosse trasmessa e che lei stessa ne abbia preso parte, complice dell'incuranza generale verso un tema terribilmente triste per la sua nazione.
A nulla sono servite le scuse dell'attrice sui propri profili social, inutile ormai placare fan e nazionalisti che si sono riversati a centinaia contro l'attrice e modella, la quale vede ora la stabilità del rapporto coi suoi sostenitori ai minimi storici.
Il rapporto con i fan: il coinvolgimento politico delle star
Non è certo la prima volta che una celebrità viene criticata per il suo atteggiamento offensivo verso una ideologia, specie se questa è difesa in particolar modo da gruppi nazionalistici. E' evidente però che questo tipo di recriminazioni hanno una valenza più che mai differente in paesi politicamente meno stabili del nostro, come può essere l'amata India della Chopra. Non è infatti la prima volta che la star bollywoodiana è stata ripresa duramente dai fan: la prima volta è stata quando, all'incontro col primo ministro indiano, si è mostrata alle telecamere con un elegantissimo vestito che le lasciava però scoperte le gambe (abbigliamento assolutamente mal visto da più di un ramo culturale presente in India, compresi gli Hindu); un'altra volta, questa per ragioni politiche, era stata accusata di aver fatto visita ai campi di rifugio Rohingya in Bangladesh, popolo islamico di origine birmana da anni perseguitato nel continente mediorientale.
Come già detto poco sopra, nell'era dell'informazione senza limiti c'è la possibilità di assistere giornalmente ad episodi di questo tipo, ossia di mistificazione e,come in questo caso, distruzione dell'immagine pubblica di un personaggio o di un artista a seguito di un vero e proprio processo (anche e il più delle volte soltanto morale) portato avanti dai media e dai fan su questioni di ogni tipo. Ha colpito in particolar modo l'occidente ad esempio la notizia dell'arresto di Bill Cosby qualche anno fa per abusi sessuali. Il processo è culminato con la condanna a 30 anni di carcere per uno degli uomini che ha simboleggiato per più di una generazione il perfetto padre di famiglia giusto e sincero, recitando con successo nella sua sitcom "I Robinson" ("The Cosby Show" in lingua originale).
Un vero e proprio shock emotivo quello subito dai fan dell'attore afroamericano, così come possiamo definire altrettanto frustrante lo stato dei sostenitori della Chopra al momento della messa in onda di Quantico lo scorso 1 giugno.
Il motivo di tanto ardore è presto detto. Come è intuibile, molte volte il problema dello sdegno non è tanto nell'atto in sè (in realtà perfettamente capibile nella questione Cosby, meno in altri casi) quanto dai motivi che amplificano gli effetti di un'azione o di un comportamento, gli elementi cioè che fanno da contorno alla figura dei personaggi in questione ed il modo in cui il pubblico li ha idealizzati. Restiamo ad esempio al caso della Chopra: la sua notorietà, legata all'amore che i fan indiani dell'attrice le hanno dimostrato più di una volta, si è presto intuito essere concessa non tanto dalla sua bravura come attrice nè tanto dalla sua bellezza (indiscussa) quanto per l'essere a tutti gli effetti un simbolo Hindu nel mondo occidentale.
Le bambine e tutta la categoria dei giovani attori indiani hanno così idealizzato la figura della star di Quantico, immolandola a simbolo del successo, dell'orgoglio nazionale, prendendola come punto di riferimento alla loro scalata al successo e iniziando a sognare un percorso analogo. Il tutto, se condito con un denso nazionalismo, non lascia indifferenti nemmeno i più arditi attivisti Hindu che hanno rivisto nei panni dell'attrice una nuova luce del patriottismo, rappresentando lei l'archetipo della stella bollywoodiana giunta ad essere riconosciuta nella ben più nota Hollywood.
Come prevedibile, l'altra faccia della medaglia colpisce sempre più duramente, specie quando si parla di spettacolo.
Recitando in uno show che svalorizza gli Hindu in favore dello sviluppo narrativo ha contribuito a rompere le fondamenta dall'affetto che l'India nutriva in Priyanka, fan e non delle serie tv. Divenuta celebre per essere l'incarnazione della propria cultura all'estero, il suo gesto non ha fatto altro che generare un senso di sconforto nei suoi sostenitori, i quali hanno scoperto la presunta falsità del proprio idolo. Così accaduto a Cosby (migliaia le persone in lacrime fuori da seduta in tribunale) così succede ogni volta che le aspettative del pubblico vengono tradite.
E' bene dunque stare all'erta: i personaggi dello spettacolo sono opera di finzione, spesso dei veri e propri costrutti. Quasi certamente, senza un pubblico ad osservarli sarebbero delle persone completamente diverse da come si mostrano, ed appare così altamente sciocco renderli talmente reali nella propria mente da soffrire quando questi si levano la maschera.