Da un paio di giorni si parla di un omicidio in cui sono coinvolti un uomo e le sue due figlie. I mass media concentrano l'attenzione su questo evento che lascia l'amaro in bocca e come di solito avviene dopo ogni situazione del genere si affronta il tema del femminicidio. Infatti oltre a essere due bambine le vittime di tanta efferatezza, anche la loro madre è stata colpita ma è ancora in vita. Vediamo meglio cos'è accaduto a Cisterna di Latina e le domande che continua a sollevare.

I punti che emergono dall'assassinio di Cisterna di Latina

Come viene anticipato sopra, il quarantatreenne Luigi Capasso, marito di Antonietta Gargiulo, ferisce lei e colpisce a morte le figlie Martina, di 7 anni, e Alessia, di 13 anni.

Il tutto comincia quando alle 5 di mattina del 28 febbraio si presenta sotto casa della moglie. Un agente del corpo speciale dei carabinieri cerca di negoziare la resa di Luigi che tiene in ostaggio le sue figlie nell'appartamento dopo aver già inferto ferite gravi ad Antonietta nel garage. Ma quando sfondano la porta d'ingresso le due bimbe erano già morte e il loro padre assassino suicidato. Le questioni su questo accaduto partono dal fatto che a settembre 2017 Luigi va via di casa a seguito dell'aggressione a sua moglie. A questa si aggiungono: la richiesta di separazione da parte di Antonietta per cui a marzo 2018 si sarebbe svolta l'udienza e la questione dei loro rapporti disastrosi sin dal 2011, l'anno del loro matrimonio.

Il punto su cui si dibatte è: sono proprio questi i motivi che portano al folle gesto di Luigi o si tratta di semplice ossessione verso la sua quasi ex moglie? C'è chi è esperto di crimini di questo genere che invece definisce il reato da poco conclusosi come un mero atto di violenza contro le donne. Questa tesi immediata deriva anche dal fatto che agli atti risulta un esposto di Antonietta verso gli organi preposti e le azioni intraprese per proteggere le figlie.

Più volte infatti nei mesi precedenti la donna ha cercato di parlare con le forze dell'ordine e gli assistenti sociali di quanto fosse pericoloso il marito. Tutto ciò nonostante Luigi stesso fosse un carabiniere e l'avesse minacciata di rovinarle la vita e benché poi non ci fossero stati interventi che ponessero fine alle angherie del futuro omicida suicida.

Da qui la domanda più importante: perché non si è intervenuto nonostante una donna abbia subito e ripetutamente richiesto aiuto? Forse si poteva evitare l'epilogo di questa vicenda, ma intanto rimane ciò che si afferma nel titolo di questo articolo, ovvero "un uomo ha ucciso le sue figlie".