Recentemente le indagini della Direzione distrettuale antimafia napoletana hanno portato alla scoperta di alcune importanti 'rotte della droga' nel Mediterraneo. Più specificatamente, l'indagine della Dda partenopea andava avanti dal 2015 ed è riuscita a svelare i numerosi traffici di sostanze stupefacenti che dal Nord Africa arrivavano alla Campania, passando anche per la Spagna. A seguito di tali scoperte, sono stati effettuati gli arresti di ben 29 persone, accusate di essere coinvolte nel lucroso traffico e di essere legate alla camorra.

Il pentito: 'Ecco come si svolge la rotta della droga'

La scoperta dei traffici è stata possibile grazie alla rivelazione di un pentito della camorra, più precisamente di Domenico Verde. Difatti, come riportato in un articolo del sito web Cronache Della Campania, lo stesso ex membro del clan Polverino ha rivelato ai magistrati della Dda l'esistenza della 'rotta della droga' mediterranea. Inoltre, Verde ha descritto le modalità con cui avveniva il trasporto di hashish dal paese nordafricano all'Italia del Sud. Tra i particolari elencati dal pentito, spicca quello relativo alle 'basi operative' utilizzate dalle organizzazioni criminali, tra cui il locale 'Bethlem' di Marano.

Il traffico di droga e il fallimento del mero proibizionismo

Notoriamente il traffico di sostanze stupefacenti risulta essere una della attività economiche più redditizie da parte delle organizzazioni criminali come la camorra, ma sempre più spesso anche di organizzazioni terroristiche come l'ISIS. Il fatto è che esiste un 'mercato nero della droga' gigantesco e le stesse organizzazioni criminali ricavano da ciò una buona parte dei loro stratosferici profitti.

Tenendo conto di ciò e del completo fallimento delle politiche meramente repressive e proibizioniste, da diverso tempo alcuni analisti e opinionisti sostengono che la migliore soluzione per sconfiggere questi traffici criminali sia quella di legalizzare la maggioranza delle droghe, sia leggere che pesanti.

Difatti, in tal modo le organizzazioni criminali perderebbero considerevolmente il proprio potere, una gran parte dei loro profitti e sposterebbero i propri obiettivi su attività meno redditizie.

Al di là della giustezza o meno di tali proposte, bisogna dire che è pur vero che in tal modo non sarebbero risolti i problemi legati alla droga, ma che comunque ci sarebbero indubbiamente meno rischi da un punto di vista sanitario e maggiore sicurezza pubblica.