Il corpo di Marco Boni, studente sedicenne, è stato ritrovato nella tarda mattinata di lunedì 5 marzo nelle acque del lago di Garda a 20 metri di profondità fra le rocce del fondale.

Il ritrovamento è avvenuto ad opera dei sommozzatori della polizia.

La scomparsa e i giorni di angoscia

Marco Boni era un ragazzo serio, studioso ed amava passeggiare a contatto con la natura. I genitori ne denunciano la scomparsa dopo che il ragazzo, uscito dal liceo classico Maffei di Riva del Garda, non si presenta ad un appuntamento con la mamma il 16 febbraio.

Scattano subito le ricerche da parte dei vigili del fuoco e del soccorso alpino ma queste non danno nessun risultato fino al drammatico epilogo del 5 marzo scorso.

Le ricerche subacquee sono risultate parecchio difficili a causa della scarsa visibilità del fondo e hanno comportato l'ausilio di apparecchiature elettroniche.

Le ricerche, prima di arrivare al lago, si sono concentrate per giorni nelle zone di montagna che il ragazzo amava visitare nelle sue lunghe passeggiate solitarie a contatto con la natura. Il telefono del ragazzo risultava spento dal giorno stesso della sparizione e, non potendosi quindi mettere a contatto direttamente con lui, la polizia aveva lanciato un appello per avere informazioni sulle sorti del ragazzo.

La causa della morte

Gli inquirenti che indagano sul caso pensano di poter escludere le ipotesi suicidio ed omicidio. La causa della morte del ragazzo sembra proprio che sia legata a una caduta accidentale, visto che sono stati trovati evidenti segni di caduta nei pressi del lago.

Si pensa che Marco, avventuratosi verso il sentiero panoramico del Ponale in cui la strada è sbarrata per alcuni lavori, sia riuscito a passare lo stesso perdendo però, poi, più avanti l'equilibro e scivolando in fondo al lago.

Lo shock dei familiari, degli amici e dell'ambiente scolastico

La morte, così prematura di un ragazzo di 16 anni ha sconvolto anche l'ambiente scolastico che Marco frequentava molto piacevolmente.

Una delle professoresse del ragazzo ha affermato che non sarà più lo stesso entrare nell'aula di lezione in cui non ci saranno più le frequenti domande che Marco, grazie alla sua intelligente curiosità, poneva spesso o le risate che scatenava tra insegnanti e studenti.

Sono comprensibilmente sconvolti anche i giovani compagni di classe di Marco Boni che, tra le lacrime, non riescono a capacitarsi di quanto successo.