Si è spento nella sua casa di Cambridge, all'età di 76 anni, Stephen Hawking, l'astrofisico più brillante dei nostri tempi, colui che ha modellato e definito la cosmologia moderna. A darne la notizia, i tre figli del fisico, avuti con la prima moglie Jane Wilde, sposata il 14 luglio 1965 . Lucy, Robert e Tim, attraverso un comunicato stampa, hanno voluto sottolineare quanto questo padre straordinario mancherà loro: “ Siamo profondamente rattristati dal fatto che nostro amato padre sia morto oggi. Era un grande scienziato e un uomo magnifico, il cui lavoro vivrà per molti anni.

Il suo coraggio e la sua perseveranza con la sua brillantezza e il suo umorismo, hanno ispirato persone in tutto il mondo.”

Uno dei fisici teorici più importanti del secondo Novecento

Studiava il cosmo, lo spazio, l'infinito e per questo ha ottenuto numerosi riconoscimenti, pur non conquistando mai il Nobel. Tra i suoi contributi più importanti figurano le Radiazioni di Hawking, la teoria cosmologica sull'inizio del tutto, l'universo senza confini e la termodinamica dei buchi neri. Ma un giorno disse: “Non sarebbe poi questo granché l'universo, se non fosse il luogo di tutti quelli che amiamo”. Un genio, innanzitutto, ma capace di una grandissima umanità.

Un quoziente d'intelligenza, secondo i test standard, pari a 160/165, lo stesso che molti biografi attribuiscono ad Albert Einstein e Isaac Newton.

Un potenziale smisurato quello offerto all'uomo nelle sue teorie scientifiche. Autore del best-seller “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo” pubblicato nel 1988, Hawking non ha contribuito solo con i suoi studi e le sue rivelazioni a dare speranza e fiducia al mondo intero. Aveva 21 anni, quando nel 1963 gli era stata diagnosticata una variante della sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Per i medici la malattia gli avrebbe lasciato forse due anni di vita, in quanto questo male provoca la disintegrazione delle cellule nervose, imprigionando chi ne viene colpito in un corpo semi paralizzato. Ma lo scienziato britannico ha vissuto ben oltre le aspettative, riuscendo a conseguire la laurea con lode in scienze naturali ad Oxford, per poi iniziare nell'ottobre del 1962 il suo lavoro di laurea al Trinity Hall di Cambridge e ancora nel marzo 1966 ottenere una borsa di ricerca presso la Gonville and Caius College.

Di lì a breve conseguì il dottorato in matematica applicata e in fisica teorica, diventando fra il più autorevole e conosciuto cosmologo, fisico, matematico e astrofisico del mondo. nel 1979 viene nominato titolare della cattedra di matematica già occupata prima da Isaac Newton. Nel 2007 partecipò ad un volo parabolico a gravità zero, per sperimentare l'assenza di peso, come nello spazio. La sua sete di conoscenza lo ha spinto oltre il suo corpo spezzato, permettendogli di viaggiare oltre i confini della nostra galassia, fino ad indagare sulle origini del nostro universo e spiegare al mondo come i buchi neri emettano radiazioni e poi evaporino. Non credeva in Dio Hawking e, in merito alla vita, oltre la terra aveva le idee molto chiare.

“Gli alieni esistono - diceva -, ma non ci conviene contattarli perché se fossero ostili potrebbero annientarci in pochissimo tempo”. Un personaggio unico, al quale anche il grande cinema ha dedicato un film appassionante e commovente, “La teoria del tutto”. La pellicola è l'adattamento cinematografico della biografia scritta da Jane Wilde (prima moglie del fisico) dal titolo “Verso l'infinito” (Travelling to Infinity: My Life With Stephen), pubblicata in Italia da Edizioni Piemme.