Ieri ci ha lasciato una delle più importanti icone del mondo della scienza, noto per i suoi studi sulla cosmologia quantistica, l'origine dell'universo e dei buchi neri. Stiamo parlando del grande fisico Stephen Hawking, nato a Oxford poco più di 76 anni fa (8 gennaio 1942). La notizia, resa nota dalla famiglia, ha scioccato gran parte dei suoi colleghi, sebbene da anni il mondo fosse a conoscenza della sua malattia, lasciando un grande vuoto, anche se - come hanno affermato dai figli durante la conferenza - "La sua eredità vivrà ancora per molti anni".

Una vita ricca (di successi)

Il noto fisico, famoso anche per i suoi studi come astrofisico, cosmologo e matematico, ha fatto della sua vita un vero e proprio successo, nonostante l'handicap causato dalla sua malattia. All'età di appena 21 anni era stata diagnostica a Hawking una malattia degenerativa mortale, la Sia (acronimo di Sclerosi laterale amiotrofica). Secondo i medici, il fisico avrebbe superato a stento i 23 anni, eppure Hawking è riuscito a lottare per i cinquantatre anni successivi contro la sua diagnosi, portando al mondo delle scoperte a dir poco straordinarie. La biografia, scritta dalla madre dei suoi tre figli ed ex moglie, è diventata nel 2014 fa un film - la teoria del tutto -, in cui si racconta il talento e il genio di quest'uomo.

Da molti dei suoi collaboratori viene considerato l'erede di Einsten, idea confermata da chi ha visto in lui un luminare per le sue teorie, raccolte e raccontate in la "Breve Storia del Tempo". Lo scritto diventa presto un successo a livello mondiale, superando il quarto di miliardo di copie vendute; appena cinque anni dopo la sua pubblicazione, nel 1993, Hawking ottiene un proprio spazio alla Bbc, in cui può raccontare la teoria scritta nel best seller per ben due anni.

Anche nel nuovo millennio i suoi successi sono stati notevoli: prende parte, come voce, sotto forma di personaggio e personalmente a serie come "I Simpson" e "The Big Bang Theory"; canta con band famose del livello dei Pink Floyd e degli U2 grazie alla sua voce sintetica. Nel 2008 pubblica anche un altro libro, di natura un po' diversa, insieme alla figlia Lucy: "La chiave segreta di George per l'Universo", pensato per far conoscere l'Universo anche ai bambini.

Un ricordo indelebile

Lo ricordano con affetto e ammirazione anche Theresa May, il primo ministro britannico, definendolo "una mente brillante e straordinaria, uno dei più grandi scienziati della sua generazione". La donna ricorda bene anche le sue doti nell'affrontare la malattia e cercare di trarre tutto quello che poteva dalla vita. Perfino la Nasa, su Twitter, lascia un pensiero per il fisico, attribuendo il merito delle nuove possibilità che il mondo ha potuto ottenere alle teorie di Hawking.