Forse non tutti sanno che negli Stati Uniti il matrimonio prima dei 18 anni è legale e per 25 stati, vedi California, Nevada, New Jersey e altri 22, non esiste un limite di età per poter contrarre matrimonio. Questo permette, dunque, che gli adulti che vogliano avere rapporti con minori, possano rendere legale il loro desiderio, e quindi non essere puniti in alcun modo. Tra il 2000 ed il 2015, 207.468 bambini negli Stati Uniti si sono sposati. Una cifra enorme. Basta il consenso dei genitori all'unione civile o religiosa e/o l'approvazione di un giudice, perché una bambina si trasformi da un giorno all'altro in una moglie, con tutti i pro e contro che quel ruolo suggerisce.
La storia di Ava che credeva di migliorarsi la vita
Ava è della Louisiana, aveva tredici anni, un padre alcolizzato che, lavorando nell'esercito, beveva di nascosto, e cercava di avere rapporti con lei; una madre che, facendola sposare al diciottenne David, contava di sottrarla a quell'ambiente dannoso, poiché non era bastato farla seguire dall'età di otto anni dalla nonna, per ridurre il rischio di conseguenze deleterie alla sua crescita, accanto a tre fratelli, una famiglia perennemente in lite, e la minaccia costante di abusi da parte del coniuge.
Il permesso del giudice e il matrimonio con festa al cheeseburger
Il giudice della città di Livingston Parish, in Louisiana, diede il benestare alla celebrazione del matrimonio tra i due, purché non si rivolgessero a lui in caso di un eventuale divorzio.
Dopo la cerimonia, alla presenza delle madri dei due, svoltasi indossando gli abiti che portava a scuola durante la lezione, Ava ha festeggiato con David con un cheeseburger, felice come può esserla una bambina di tredici anni, non in grado di rendersi conto di quanto abbia appena deciso della sua vita. Pensava di risolvere tutti i suoi problemi e di lasciarli alle spalle, ingenua e innamorata della persona sbagliata.
Ava è rimasta incinta quasi subito
A tredici anni si può essere madri, anche se ci sono tappe che andrebbero rispettate, come la fanciullezza, gli studi, la crescita interiore, quella che ci permette di scindere il buono dal cattivo, il vero dal falso, il desiderio da una semplice via di fuga, l'amore dal desiderio di essere amati.
David ha cominciato da subito a tradirla, nonostante Ava aspettasse un bambino, e si ritrovasse spesso per giorni interi dalla sorella o dalla nonna, in lacrime, mentre lui passava a riprenderla dopo giorni. Non solo. La maltrattava soprattutto psicologicamente. Ava ha avuto il suo primo figlio a 14 anni ed il secondo a 16, malnutrita e in condizioni fisiche precarie, perché il marito non era in grado di provvedere al pagamento di visite mediche e cure.
David non voleva riconoscere il secondo figlio
Come se questo non bastasse, David negava di essere il padre del secondo figlio. Così Ava ha deciso di trasferirsi dalla madre all'ottavo mese di gravidanza, con in tasca una modesta somma e costretta nelle sue condizioni a mantenersi con un buono alimentare che i servizi sociali le mettevano a disposizione giornalmente.
Ironia della sorte, ad Ava, non avendo ancora compiuto 18 anni, era negato l'ingresso al Ronald Mcdonald per madri senzatetto.
Ava affonda la sua disperazione in depressione e droghe
A 18 anni Ava si è divisa dal marito David, ha avuto altre drammatiche relazioni, e si è risposata, perdendo la custodia dei figli avuti da David per i suoi problemi di droga e depressione, conseguenza del suo tragico passato, e anche quella del terzo figlio, sempre per gli stessi motivi. Finalmente è riuscita, da un po' di tempo a questa parte, e raggiunti comunque i 36 anni (una giovinezza spezzata), a disintossicarsi. Oggi Ava predica nella sua chiesa, si è risposata con un brav'uomo, e la sua speranza è quella di poter riavere dai giudici che gliel'hanno negata, la custodia del suo figlio più piccolo.
Non ci sarà nessuno che potrà ridarle i suoi anni in cui avrebbe dovuto godere della possibilità di vedere le cose con occhi da bambina, e crescere e sposarsi quando fosse in grado di capirne almeno il senso.
