Secondo le ultimissime informazioni Trony, uno tra i marchi più noti sulla penisola italiana e che conta oltre i duecento punti vendita sparsi nella nazione, rischia il fallimento. Stando a quanto riportano le ultime notizie di testate come Il Sole 24 Ore, ad aver chiuso i battenti sarebbero già una quarantina di negozi appartenenti al marchio Trony e oltre cinquecento i dipendenti che hanno perso il lavoro negli ultimi mesi. Le regioni in cui Trony ha deciso, suo malgrado, di chiudere i propri negozi per fallimento sono la Puglia, la Liguria, il Piemonte, il Veneto, al Lombardia e il Friuli.
Si tratta di una ennesima stangata per tutti quei dipendenti che già a dicembre si sono ritrovati con una busta paga dimezzata e che nel mese di febbraio non hanno ricevuto neanche un centesimo per le ore di lavoro e gli straordinari che sono stati costretti a sostenere. Una situazione parecchio drastica che lascerà con le mani in mano centinaia di lavoratori, molti dei quali hanno una famiglia da mantenere e che dovranno darsi da fare per riuscire a sopravvivere in qualche modo. Alcuni sindacati stanno lavorando nel tentativo di trovare una soluzione alternativa a questa chiusura, cercando così di venire incontro ai dipendenti.
Trony rischia la chiusura per fallimento. Cosa succede?
Attualmente da parte dell'azienda non sembrano esserci comunicati ufficiali, ma solo qualche parola dettata da un comunicato sindacale.
Secondo quanto pubblicato da Confindustria, la società si trovava già da tempo alle strette ed avrebbe cercato invano di trovare una soluzione per evitare la chiusura. Quel concordato preventivo, attraverso il quale la società sperava di poter prendere tempo, è stato prontamente rifiutato dal giudice fallimentare che ha subito decretato il fallimento dell'azienda stessa.
L'azienda, ufficialmente, sarebbe andata in fallimento lo scorso 15 marzo, ma i lavoratori hanno ricevuto la notizia solamente il giorno dopo, senza ricevere lo stipendio del mese precedente e senza avere la possibilità di organizzarsi. Attualmente, la società avrebbe avviato la procedura del concordato in bianco (ovvero quella procedura concorsuale che permette all'azienda, in questo caso, di tentare il risanamento delle proprie attività), in attesa che un acquirente prenda possesso della società stessa e dei punti vendita. Il fallimento sarebbe sopraggiunto dopo scelte manageriali errate.