Vittorio sgarbi è stato senza ombra di dubbio uno dei protagonisti dell’ultima campagna elettorale, tra le più violente che si ricordino nel nostro paese. Proprio il critico d’arte ha contribuito ad alzare i toni, continuando a insultare il suo diretto avversario politico anche nei giorni seguenti il voto. Ora, però, un pizzaiolo di Acerra, cittadina in provincia di Napoli, accusa Sgarbi di essere scappato via dal suo locale senza pagare il conto. E pare non sia stato l’unico episodio in cui il candidato di Forza Italia abbia “dimenticato” di saldare quanto dovuto per ciò che aveva consumato.

La sfida tra Vittorio Sgarbi e Luigi Di Maio

La presenza di Vittorio Sgarbi ad Acerra nei giorni predenti il voto del 4 marzo non era casuale. Pur essendo residente a Ferrara, dove comunque era capolista alla Camera per Forza Italia, l’ex sindaco di Salemi aveva deciso di sfidare il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio a casa sua, candidandosi anche nel collegio uninominale di Acerra, che comprende la cittadina di Pomigliano d’Arco, dove vive il giovane aspirante premier dei pentastellati.

Una partita giocata tutta all’attacco dal ferrarese, che per tutta la durata della campagna elettorale ha attaccato a ripetizione il suo avversario, non risparmiandogli insulti e gravi insinuazioni. Provocazioni che Luigi Di Maio non ha mai raccolto, forte dei sondaggi favorevoli che lo davano nettamente in vantaggio.

Infatti, le urne hanno dato ragione al napoletano, che ha raccolto più di 95mila voti (63,4 per cento), mentre Sgarbi si è fermato a poco più di 30mila (20,4 per cento). Una sconfitta mal digerita dal critico d’arte, che si è scagliato contro gli stessi elettori del collegio, definendoli “disperati che hanno votato un personaggetto”.

Conti aperti tra Sgarbi e gli abitanti di Acerra

Ovviamente, l’uscita di Vittorio Sgarbi contro gli abitanti di Acerra non è piaciuta a questi ultimi. E allora qualcuno ha voluto ricordare al neo parlamentare forzista, ripescato alla Camera grazie alla candidatura nel collegio di casa sua a Ferrara, di aver lasciato un conto in sospeso nella cittadina dell’hinterland napoletano.

Una storia venuta a galla per un commento lasciato su Facebook da Vincenzo Di Fiore sotto il link dell’articolo pubblicato sul Mattino.it, che rilanciava le dichiarazioni polemiche rilasciate dal deputato sugli acerrani. Di Fiore, titolare della pizzeria Bella Napoli, aveva scritto: “Vieni a pagare le pizze, sei scappato via!!!”. Uno sfogo ripreso dal giornalista gastronomico Luciano Pignataro, che ci ha scritto un post sul suo blog, pubblicando anche la foto di Vittorio Sgarbi seduto a un tavolo della pizzeria insieme ad altre persone.

Lo stesso pizzaiuolo ha confermato la notizia, intervenendo ieri mattina in diretta telefonica alla trasmissione La Radiazza in onda su Radio Marte: “Sì, è vero, Vittorio Sgarbi è stato a mangiare nella mia pizzeria, andando via senza pagare un conto di 450 euro – ha dichiarato Di Fiore sentito dal conduttore, Gianni Simioli –.

Al suo tavolo erano in 13, uomini e donne, e lui ha gradito molto la pizza, tanto da chiedere pure il bis”. Poi ha aggiunto: “Pian piano sono andati tutti via e alla fine è rimasto solo lui, che ha salutato e se n’è andato. Pensavo che avesse pagato il conto ai camerieri e loro credevano fosse passato alla cassa – spiega – invece è andato via senza pagare”.

Allora Simioli ha chiesto a Di Fiore se avesse avuto già l’intenzione di offrire la cena a Sgarbi, ma il pizzaiolo ha precisato: “Se mi avesse chiesto il conto, gli avrei fatto uno sconto, ma non gli avrei abbuonato l’intero importo”.

Era già successo a Polignano a mare

In trasmissione è intervenuto anche il giornalista Luciano Pignataro, che ha raccontato un episodio simile di cui fu protagonista lo stesso Sgarbi: “Fece la sessa cosa tempo fa a Polignano a mare (provincia di Bari, ndr) all’osteria Chichibio. Quella volta fui contattato dall’ufficio stampa di Sgarbi per dirmi che il conto sarebbe stato onorato. Un’ora fa ho sentito il proprietario dell’osteria e ho scoperto che non è stato pagato niente”.