Sarà il Giudice per le Indagini Preliminari di Arezzo a raccogliere la deposizione di alcuni bambini che a fine 2016, all'età di quattro anni, subirono maltrattamenti e insulti da parte di una suora che prestava servizio in un asilo cattolico della periferia. Parole gravissime, volutamente non riportate, espresse per offendere la sensibilità dei bimbi.

Il benestare circa la deposizione degli interessati è arrivato dalla psicologa Veronica Andreini, che lo scorso anno venne delegata dal Gip, Giampiero Borraccia, di avviare una perizia sull'abilità di testimonianza dei diretti interessati.

La relazione della psicologa

Da quanto riporta la dottoressa, due dei minori interessati, che attualmente hanno 6 anni, sarebbero in grado di testimoniare davanti al giudice. Ma non in tribunali, piuttosto in terze strutture con l’aiuto di giochi e l’appoggio di specialisti per l’infanzia. Altri due bambini, al contrario, non sono stati considerati adeguati, invece, per altri due, i genitori hanno espresso parere sfavorevole circa il consenso alla deposizione.

Il 28 maggio, incidente probatorio

Un altro Gip, Fabio Lombardo, una volta preso il dominio dell’incarico, ha fissato per lunedì 28 maggio un incidente probatorio. Si tratterà di un’anticipazione processuale, pensato appositamente per casi come questo, onde sottrarre i piccoli al trauma di doversi ripresentare in aula.

Due le indagate: la suora e una maestra laica

Ma in questa triste storia, le indagate sarebbero due. Non solo la suora 70enne, ma anche una maestra laica di circa 40 anni. Per entrambe, le accuse arrivarono dai fanciulli, che riferirono confidenzialmente ai familiari, i metodi utilizzati all'asilo, in particolare all'ora di pranzo.

In quel frangente, i bambini sarebbero stati costretti a consumare controvoglia, fino a rigurgitare il cibo.

L'inchiesta del Pubblico Ministero

Da tali fatti scaturì la querela dei genitori, nonché l'inchiesta del Pubblico Ministero, Elisabetta Iannelli. Ma, nonostante l'installazione di un sistema di microfoni e videosorveglianza, i filmati, non consegnarono elementi utili alle indagini.

Per questo, si arrivò all'udienza di dicembre, nella quale si iniziò a parlare di incidente probatorio al fine di raccogliere la testimonianza dei bambini, non prima del beneplacito della psicologa voluta dal Giudice per le Indagini Preliminari.