Sembra proprio un gioco al rialzo quello che il Presidente degli Stati Uniti sta conducendo con l'Ue in materia di dazi. L'ultimo e pesantissimo dazio annunciato da Trump è quello su acciaio ed alluminio, che potrebbe venire imposto come "ripicca" al veto di carne contaminata da ormoni e prodotti Ogm dagli Usa. La richiesta di Trump è palese: se si bloccano carni ed Ogm statunitensi si alzeranno i costi d'importazione di due tra i prodotti più esportati negli Stati Uniti. Lo ha annunciato il Presidente Usa in un documento lungo ben 47 pagine che è stato diffuso in Italia da Il Sole 24 Ore.

Gli Usa, oltre a sdoganare ormoni ed Ogm, chiedono di allentare il controllo su pesticidi, ovvero sul glifosato presente nel grano importato da Usa e Canada, nonchè quello su tutti gli interferenti endocrini. In poche parole tutto ciò che è deleterio per la nostra salute e che da anni cerchiamo di eliminare, in larga parte è contenuto negli alimenti importati da oltreoceano. Ma che potrebbe essere di nuovo introdotto con questa manovra.

Il marchio CE nelle mire Usa?

Sembra che il vero obiettivo degli Usa non sia sdoganare ormoni e Ogm, ma ripristinare la tolleranza ai pesticidi e interferenti endocrini. I prodotti statunitensi sono trattati con il glifosato, che ha il nome commerciale di RoundUp ed è prodotto da una delle multinazionali più potenti al mondo, la Monsanto.

L'azienda, leader del mercato mondiale di pesticidi ma anche di Ogm modificati per resistergli, è anche uno dei principali sostenitori della campagna portata avanti dal Presidente degli Stati Uniti per imporre in Usa il prodotto americano. E non a caso è una degli sponsor più attivi della campagna elettorale di Donald Trump.

Inoltre l'introito del mercato statunitense in Europa in termini di dollari è di circa 5 miliardi per cui gli americani si ritengono penalizzati dal veto europeo. Il marchio Ce, che attesta il rispetto degli standard di sicurezza e di qualità propri dell'Ue, dà probabilmente fastidio ed è tuttora un obbligo per i prodotti importati: esso impone alle aziende produttrici statunitensi costi altissimi e secondo loro non giustificati.

Per cui se l'Europa volesse evitare i dazi su acciaio ed alluminio dovrebbe sdoganare gli alimenti d'oltreoceano. Inoltre sembra che la linea seguita dagli Usa, in caso di esito negativo, potrebbe boicottare i marchi Igp, Dop e Sgt, con grave danno soprattutto per l'Italia. E' proprio il nostro Paese infatti che subirebbe il maggior danno commerciale da questa imposizione, dal momento che attualmente il fatturato italiano di export con gli Usa è pari a 40 miliardi. E l'Italia è comunque attualmente penalizzata da dazi europei che in alcuni casi superano quelli imposti dagli Usa.