Dai robot che ci ruberanno il lavoro a quelli che provvederanno direttamente a farci fuori, a sterminarci in un mondo diventato un enorme campo di battaglia. robot con 'licenza di uccidere', Intelligenze Artificiali capaci di offendere, "terminator" pronti a finire il bersaglio con una forza d'urto senza precedenti. Scenari fantascientifici che però starebbero per diventare realtà. Il Korea Advanced Institute of Science and Technology (Kaist), avanzato centro di ricerca e istituzione scientifica della Corea del Sud, starebbe sviluppando un progetto per costruire robot 'assassini'.
Cinquanta ricercatori di trenta paesi del globo che lavorano sulle Intelligenze Artificiali hanno scritto una lettera all'ateneo chiedendo che ponga fine a una collaborazione, a dir poco sospetta, con uno dei maggiori produttori di armi del Paese.
Missiva a chiare lettere
Nella lettera firmata anche da quattro italiani, gli studiosi si dichiarano molto preoccupati del progetto del Korea Advanced Institute of Science and Technology di usare Intelligenze Artificiali in ambito militare e annunciano di non voler più collaborare con l'ateneo finché l'iniziativa non sarà cancellata. L'università coreana ha infatti creato un "Centro di Convergenza della difesa nazionale ed Intelligenza Artificiale" in collaborazione con Hanwha Systems, uno dei più forti produttori di armi del Paese.
I ricercatori ritengono che in un momento in cui le Nazioni Unite stanno cercando di fermare la minaccia delle armi autonome, è quanto mai allarmante che un ateneo pensi invece a sviluppare quelli che sono definiti strumenti di terrore. Per questo a chiare lettere, nella missiva, i 50 firmatari hanno annunciato di boicottare qualsiasi collaborazione con il Kaist finché il presidente dell'Università non darà precise garanzie che non saranno sviluppate armi autonome.
Un'università di prestigio, scrivono i firmatari, non può associarsi a un partner eticamente dubbio che continua a violare norme internazionali producendo bombe a grappolo vietate in 120 paesi. Proprio la prossima settimana a Ginevra si svolgerà una riunione delle Nazioni Unite sulle armi autonome. Alcuni paesi hanno già chiesto il divieto totale di produrre robot killer.
Queste armi se realizzate potrebbero essere utilizzate da terroristi e tiranni contro popolazioni innocenti e civili. Sarebbe l'avvento della "terza rivoluzione" nella tecnologia militare. Un passo senza più ritorno perché, eliminata ogni barriera etica, ci sarebbero strumenti di sterminio incontrollati.
Robot alle armi?
Ma davvero si stanno armando robot? A sentire la risposta ufficiale dell'istituzione coreana, per voce del suo presidente Shin Sung-chul, così non è. L'istituzione non avrebbe alcuna intenzione d’impegnarsi nello sviluppo di armi letali autonome incontrollabili e di robot killer, né condurrà mai alcuna ricerca che vada contro la dignità umana. E' stato tutto un abbaglio dunque?
Eppure da febbraio gli occhi degli esperti sono tutti puntati sul centro proprio perché ha aperto una struttura per applicare automi alla difesa nazionale. Per i firmatari, l'Intelligenza Artificiale è quella cosa che dovrebbe migliorare le nostre vite, non distruggerle. Davvero è inevitabile lo sviluppo bellico in questa direzione? O è già in atto, irreversibile? Di certo in Corea già è attiva un'azienda che produce un robot killer statico in grado di colpire obiettivi posti a chilometri di distanza. A un bellicoso vicino di casa come la Corea del Nord di Kim Jong-un, non andrebbero date simili 'imbeccate'.