Hawaii ma anche Honolulu, Maldive, senza disdegnare una capatina presso le grandi capitali del globo, da Parigi a New York. Avrebbe usufruito dei benefici della "104" ma interpretando la legge con quella creatività tutta italiana: invece di assentarsi dal lavoro per assistere un parente malato come previsto dalla norma, avrebbe utilizzato i permessi retribuiti per fare viaggi di piacere. Da ieri Luisa Zappini, 53 anni, infermiera diventata massima dirigente negli ambiti della sanità e dell'emergenza, ex dirigente della centrale operativa di emergenza ed ex presidente dell'ordine degli infermieri della provincia di Trento, è stata arrestata e posta ai domiciliari.
Deve rispondere di truffa aggravata e peculato per aver usufruito di questi permessi, oltre che dell'auto di servizio della provincia per spostamenti privati al di fuori della regione. Accuse certo tutte da provare che riguardano una quarantina di episodi che sarebbero avvenuti tra il 2013 e il 2018.
Accuse pesanti
La dirigente della provincia autonoma di Trento è stata arrestata giovedì mattina alle sette dagli uomini della squadra mobile e posta ai domiciliari perché secondo il gip potrebbe reiterare i reati contestati e inquinare le prove. Alla donna sono stati contestati oltre 40 casi di uso improprio dei permessi della legge 104 e di uso privato dell'auto di servizio fuori dagli orari di lavoro.
A far partire le indagini sono state le interrogazioni presentate a gennaio dal consigliere provinciale di minoranza del Movimento Cinque Stelle, Filippo Degasperi sul fatto che la donna avrebbe usufruito del permesso per assistere un familiare per andarsene in vacanza alle Maldive. Poi lo scorso settembre sarebbe stata a Parigi, e a New York per Capodanno.
Inizialmente gli episodi contestati erano tre, ma poi l'inchiesta della procura di Trento si è allargata al punto che nei confronti della dirigente, sospesa a gennaio dal servizio e a cui la Provincia ha dimezzato lo stipendio, sono diventati troppi. 27 sarebbero i permessi 'irregolari' di cui si sarebbe avvalsa. Le accuse mosse dal pm Marco Gallina sono di truffa e peculato.
Ma le contestazioni riguardano anche situazioni in cui ufficialmente in missione, sarebbe andata in altri posti usando l'auto di servizio. A provarlo, ci sarebbero i riscontri dei telepass, il segnale del cellulare e le email inviate. Vista la mole d'accuse, su richiesta del pm, il gip Claudia Miori ha firmato l'ordinanza di arresto ai domicilari. Honulu, Maldive, Hawaii, Parigi e New York, ma anche Val d'Aosta e mete italiane: sui viaggi fatti dall'indagata, la procura avrebbe riscontrato vistose irregolarità.
Leggerezze ed errori
Sviste, errori formali, leggerezze attribuibili anche alla struttura e non solo alla sua cliente. Dopo il breve interrogatorio di garanzia, ieri Zappini si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Una scelta annunciata perché il difensore della donna Nicola Stolfi, ha detto di voler studiare bene le carte, punto su punto, per un controllo accurato così da poter contestare le accuse della procura. Stolfi le respinge sostenendo che l'assistita aveva accumulato ferie arretrate dall'anno prima e mai utilizzate. Errori commessi in buona fede nel compilare il piano ferie e dei permessi previsti. Per l'avvocato, inoltre, la misura dei domiciliari sarebbe eccessiva e valuta la possibilità di fare ricorso al tribunale del riesame. Ma nell'ordinanza di custodia cautelare del gip, si legge che la donna scoperta avrebbe cercato di porre rimedio agli addebiti a suo carico "anche strumentalizzando i suoi collaboratori e interlocutori istituzionali", come avrebbero appurato le intercettazioni ambientali.