I carabinieri della sezione speciale 'forestale' di Marigliano hanno scoperto l'esistenza di ben diciotto box con all'interno cani di diversa razza, 14 dei quali erano sprovvisti di microchip elettronico. I militari dell'arma hanno accertato anche che a due povere bestiole erano state brutalmente tagliate sia le orecchie che la coda. L'operazione a tutela e salvaguardia degli animali è stata condotta dalle forze dell'ordine in sinergia con il personale dell’E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) della città metropolitana di Napoli.

Cani senza microchip

I carabinieri forestali hanno effettuato vari controlli in diversi locali siti nella città dei gigli e del filosofo Giordano Bruno. Precisamente si sono recati in località 'Candelaio', in un terreno agricolo di proprietà di un 35enne residente a Cicciano (Na), paesino poco distante da Nola, e già noto alle forze dell'ordine. Beagle, Pitbull e meticci sono stati rinvenuti in condizioni igienico-sanitarie davvero pessime. Da verifiche più approfondite e dettagliate è emerso che i 14 cani non erano in regola con le disposizioni normative previste dalla legge a tutela dell’identità degli animali (le bestiole erano sprovviste di microchip elettronico identificativo). Per questi motivi, il proprietario della struttura, che può essere considerata un vero e proprio canile abusivo, è stato sanzionato con un'ammenda pecuniaria pari a 2.170 euro.

Maltrattamenti con taglio di coda e orecchie

Ulteriori accertamenti, messi in atto con la collaborazione del personale veterinario dell’A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale) di Marigliano (NA), sono serviti a concludere che su due pitbull erano stati effettuati interventi di pratica di 'conchectomia bilaterale' e 'caudotomia', ovverosia il taglio di coda e orecchie attraverso una operazione chirurgica.

Il proprietario dei poveri animali è stato, dunque, denunciato e segnalato all'autorità giudiziaria per i fatti commessi. Ora dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali. Tutti i cani sono stati sottoposti a sequestro e curati da personale veterinario specializzato. Il reato di maltrattamento di animali, perseguibile d'ufficio, è regolato dall'articolo 544 del codice penale ed è stato introdotto nella giurisprudenza italiana dalla legge numero 189 del 2004. Esso prevede la reclusione da 3 a 18 mesi e la multa da 5 a 30 mila euro.