I carabinieri della Compagnia di Paternò, comune appartenente alla provincia di Catania, hanno arrestato due giovani, Giuseppe Fiorello di 20 anni, e un ragazzo appena 17enne di cui non sono state rese note le generalità per motivi di privacy, per incendio doloso e danneggiamento. I due presunti colpevoli sono accusati di aver dato fuoco, di proposito, ad almeno 14 auto, allo scopo di mettersi in evidenza agli occhi della criminalità organizzata della zona.

Gli ordini di custodia cautelare sono stati emessi al termine di una lunga indagine dalla Procura etnea e dalla Procura per i minorenni di Catania, per ordine dei procuratori Fabio Saponara e Silvia Vassallo.

Gli incendi

Gli incendi e il danneggiamento di almeno 14 autovetture parcheggiate lungo le strade del paese di Paternò sono iniziati nei primi mesi dell'anno. Gli indagati, infatti, avrebbero appiccato con dolo il fuoco alle macchine lungo le vie principali del comune etneo con del liquido infiammabile, allo scopo di mettersi in mostra e farsi notare dalle cosche mafiose di zona. Una modalità piuttosto inusuale per dare prova delle proprie capacità delinquenziali, e probabilmente per farsi reclutare dai boss della zona.

Il fermo e la denuncia

I carabinieri della locale stazione, durante le attività di pattugliamento e controllo per risalire ai responsabili degli incendi, il 2 marzo scorso hanno fermato un'auto con a bordo i due sospettati.

Gli uomini della Benemerita, dopo aver comparato le caratteristiche fisiche con quelle delle immagini delle telecamere di sorveglianza della cittadina, e tenendo conto delle descrizioni dei responsabili raccolte nel corso delle indagini, si sono resi conto che combaciavano con quelle dei due giovani, e hanno fatto scattare subito la denuncia.

Successivamente, al termine di un'accurata indagine condotta dai pm della Procura catanese, dietro provvedimento della magistratura, i due presunti incendiari sono stati anche arrestati. Pare, infatti, che i due giovani si scambiassero messaggi vocali su WhatsApp per informarsi delle rispettive malefatte.

Il minorenne, inoltre, avrebbe commesso anche due rapine a Paternò nel gennaio scorso, ai danni di una farmacia del centro e di un negozio di calzature.

I due giovani sono stati tradotti presso i penitenziari locali: il maggiorenne è stato portato presso la casa circondariale di Piazza Lanza, mentre il 17enne è stato trasferito al carcere per i minorenni di Bicocca. Entrambi restano a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa di giudizio.