Aveva mangiato alcune bruschette con alici con eccessiva leggerezza, attentando inconsapevolmente alla sua incolumità. Quelle alici non erano state trattate a dovere e quindi un pescarese 70enne si era ritrovato una larva del parassita del pesce crudo nel colon. La scoperta è stata fatta casualmente dai medici e dagli infermieri dell'ospedale San Massimo di Penne, in provincia di Pescara, durante una colonscopia. L'anziano non aveva accusato nessun sintomo dopo aver consumato le bruschette con alici. L'anisakis (il pericoloso parassita) è stato asportato con le pinze e il pericolo è stato scongiurato per il 70enne abruzzese.
Attenzione al pesce crudo
Si era recato presso l'ospedale San Massimo per sottoporsi a controllo di routine per prevenire il tumore del colon-retto e, invece, l'anziano pescarese ha fatto una scoperta sconvolgente. I medici del nosocomio di Penne gli hanno diagnosticato l'anisakiasi. In soldoni, l'uomo aveva larve di un pericoloso parassita del pesce crudo nella mucosa del colon. Grazie alle pinze del colonscopio, il personale sanitario diretto da Alessandro Della Sciucca ha salvato l'anziano, prelevando la larva e inviandola in un secondo momento all'Unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica del nosocomio di Pescara. Paolo Fazii, responsabile dell'Unità operativa, ha reso noto che la larva asportata dal colon dell'anziano pescarese era di anisakide, ovvero un parassita del pesce crudo.
In Abruzzo, dal 1998 ad oggi, si sono registrati 31 casi analoghi a quelli del 70enne pescarese. I tipici sintomi dell'anisakiasi sono vomito, diarrea e sangue nelle feci. Gli esperti raccomandano di fare molta attenzione quando si mangia pesce crudo o poco cotto, perché proprio tali alimenti favoriscono l'infestazione.
Modalità di cottura per non rischiare
Cosa fare per evitare l'anisakiasi? Secondo l'esperto Fazii bisogna evitare di mangiare pesce crudo o poco cotto. Se proprio non si può fare a meno di consumare tali cibi, occorre sincerarsi del corretto metodo di trattamento del pesce, ovvero quello che assicura la completa eliminazione delle larve.
Sono diverse le modalità di cottura per scongiurare la contaminazione, come la marinatura a freddo, l'affumicamento a caldo e la salagione. Efficaci anche l'eviscerazione dei pesci, la salamoia e il congelamento. Fazii sottolinea che non è vietato consumare pesce crudo ma è bene 'usare l'abbattitore'.