Il profumo che esce dai negozi di Kebab e l'atmosfera che riporta ai luoghi originari di questi cibi, giocano a favore spesso del desiderio di entrare ad assaggiare quello che all'interno si cucina. Ma possono capitare a volte anche episodi spiacevoli.

A Roma chiuso un negozio di Kebab

È accaduto a Roma nord, nel quartiere Prima Porta che mercoledì 16 maggio i militari della compagnia Roma Cassia, con l'ausilio dei Carabinieri del N.A.S., abbiano scelto 5 attività commerciali in zona, per effettuare controlli circa la regolarità degli alimenti venduti e prodotti.

Si sono diretti appunto in 5 attività di commercio, dove hanno trovato gravi infrazioni alla legge in materia di sanità e lavoro. La situazione più fatiscente è stata rilevata in un negozio di Kebab, dove la carne era completamente invasa da parassiti. Per questo motivo il proprietario dell'esercizio è stato denunciato, e l'attività chiusa.

L'Europa in attesa di una normativa

Per far sì che la carne tipica della cucina turca si conservi, vengono solitamente usati dei fosfati che possono nuocere al sistema cardiocircolatorio. La scoperta è nata da uno studio del 2012. Per il kebab congelato la Commissione Europea aveva proposto che venissero utilizzati fosfati, acido fosforico e polifosfati. Ma oggi, dopo soprattutto quello che è emerso dalle ricerche effettuate, la Commissione Salute del Parlamento Europeo ha respinto questa ipotesi.

Per alcune particolari salsicce il veto sarebbe aggirato, e quindi per esse verrebbe fatta una eccezione.

In che cosa consiste il kebab

Il kebab è nato dall'idea di Iskender Efendi, alla fine del 1800. Efendi era il proprietario di un ristorante a Bursa, una grande cittadina turca che si trova in Anatolia, nel su-ovest. Fu lui che inventò lo spiedo verticale su cui arrostire l'agnello, che poi finiva, dopo essere stato grigliato, in un piatto, con un contorno di sugo di pomodoro, dentro a pane arabo, prima pennellata con yogurt e burro di pecora.

Usanza vuole che il kebab venga consumato bevendo la sira, una bevanda composta da succo d'uva. Oggi il kebab si è evoluto per trasformarsi in un piatto Street Food. Per realizzarlo ci si serve di carne di vitello, pollo o tacchino. La carne, prima marinata, si condisce con delle spezie e poi si prepara per la cottura su uno spiedo gigante, che ruota mentre la carne si cuoce.

Altre irregolarità e sanzioni

Oltre alla chiusura del kebab, il bliz dei carabinieri del nucleo antisofisticazione ha rilevato l'irregolarità di contratti lavorativi di alcuni dipendenti e altre violazioni in merito alle norme vigenti per quanto riguarda la produzione alimentare. Sono state elevate sanzioni amministrative pari a 25 mila euro, anche a carico di una pasticceria e di un negozio di prodotti etnici.